Risale solo alla fine di luglio il lancio di Base, la nuova blockchain di Coinbase, che ha già assunto un ruolo di primo piano tra le chain layer-2 basate su Ethereum.
Il 21 settembre, infatti, la chain ha registrato circa 677.000 transazioni, con 870.163 "nuovi indirizzi consultati", secondo Etherscan.
A titolo di confronto, Arbitrum, un'importante layer 2 lanciato a giugno 2021, ha registrato 925.000 transazioni e 54.233 nuovi indirizzi.
In occasione della conferenza Messari's Mainnet, tenutasi mercoledì 20 settembre a New York City, Jesse Pollak, responsabile dei protocolli di Coinbase, ha dichiarato a Cointelegraph che Base ospita centinaia di progetti decentralizzati, tra cui oracoli di inflazione decentralizzati, progetti di ricompensa per i ristoranti, un aggregatore di assicurazioni e tutto il resto.
Pollak, uno dei principali artefici del progetto Base, ha incontrato Cointelegraph in occasione della conferenza Mainnet per un'intervista che ha spaziato dalla visione di Coinbase per la sua nuova piattaforma, alla promessa crescente delle applicazioni decentralizzate (DApp) e all'evoluzione della tecnologia blockchain.
Cointelegraph:
Avete dichiarato che Base è stata creata con una "visione chiara: portare il prossimo milione di sviluppatori e il prossimo miliardo di utenti on-chain". Sono numeri importanti. Quanto tempo ci vorrà per raggiungerli?
Jesse Pollak:
Non è tanto una questione specifica di Base, quanto piuttosto del fatto che un miliardo di utenti entrerà on-chain, abbracciando la potenza di questa nuova tecnologia [cioè la blockchain], trasparente, aperta e globale, e sviluppando applicazioni in grado di migliorare la vita delle persone. Base avrà ovviamente un ruolo importante in tal senso, ma è una sfida molto più grande di noi. Per quanto ci riguarda, il nostro ruolo è quello di contribuire alla crescita di questa realtà.
Cointelegraph:
E riguardo la timeline?
Jesse Pollak:
Secondo me, ciò avverrà in questo decennio, ovvero un milione di posti di lavoro per sviluppatori entro il 2030. Il cambiamento è già stato imponente negli anni 2020, non solo nel settore, ma in tutto il mondo. Succederà più velocemente di quanto ci si possa aspettare.
Cointelegraph:
Cosa occorre per ottenere un'adozione diffusa?
Jesse Pollak:
Sono tre le condizioni di alto livello che dovranno essere rispettate. In primo luogo, dobbiamo rendere più economico per le persone l'uso di queste applicazioni che vengono sviluppate. I primi ordini di grandezza della riduzione dei costi sono stati raggiunti con Base. La stessa applicazione che poteva costare 5 o 10$ ora costa dai 5 ai 10 centesimi.
Ma non pensiamo che sia sufficiente. Vogliamo davvero ridurli a tal punto che il costo sia quasi impercettibile per gli utenti.
In secondo luogo, vogliamo rendere più facile l'utilizzo di queste app. In gran parte si tratta di migliorare l'esperienza del wallet.
In terzo luogo, dobbiamo disporre di una migliore infrastruttura di identità on-chain. Oggi, negli Stati Uniti e in altri Paesi sviluppati, la maggior parte dei prestiti dei consumatori è sottocollateralizzata, sotto forma di carte di credito o di accordi "compra ora paga dopo". E quasi nulla di tutto ciò è possibile on-chain, perché non disponiamo di sistemi di identità affidabili.
Quindi, per consentire la prossima ondata di grandi casi d'uso, avremo bisogno di costi più bassi, portafogli migliori e identità migliori.
Cointelegraph:
Ha detto che finora la maggior parte delle persone ha speculato sui mercati delle criptovalute e che è ora di andare avanti. È stato un errore concentrarsi così tanto sul prezzo di mercato di Bitcoin, ad esempio?
Jesse Pollak:
Non credo che ciò sia sbagliato se si considera il modo in cui si evolvono i cicli di vita della tecnologia. Carlota Perez, ad esempio, scrive che le bolle finanziarie sono quasi inevitabili quando si ha un'innovazione tecnologica significativa come Internet o l'elettricità. Si ha questa curva a S di adozione. All'inizio, molte innovazioni sono alimentate dalla speculazione, poiché le persone intravedono un potenziale nella tecnologia. Questa speculazione attira capitali, che finanziano l'innovazione e alla fine portano a impatti che cambiano il mondo.
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Cointelegraph:
A che punto siamo ora?
Jesse Pollak:
Abbiamo raggiunto il punto in cui è giunto il momento di uscire dalla fase speculativa per passare a quella in cui si porta davvero l'utilità alla gente comune. L'infrastruttura è pronta.
Anche due anni fa, se volevate utilizzare un'applicazione su Ethereum, vi sarebbe costata 5, 10, o anche 100$. Non è proprio il massimo per la creazione di casi d'uso quotidiani.
Cointelegraph:
A proposito di Ethereum, perché Coinbase ha deciso di sviluppare il suo layer 2 sulla blockchain di Ethereum? Avete mai pensato di utilizzare un'altra mainnet?
Jesse Pollak:
In realtà abbiamo valutato tre volte la possibilità di realizzare una chain: nel 2018 e nel 2020, e poi più recentemente nel 2023. Le prime due volte abbiamo considerato la possibilità di sviluppare un layer 1 alternativo, che fosse in concorrenza con Ethereum. Il nostro punto di partenza era che non volevamo metterci su un'isola distaccata dal resto dell'ecosistema.
La terza volta abbiamo preso in considerazione tutte le opzioni: Ethereum, layer 1 alternativi, layer 2, ecc. Ciò che ci è sembrato evidente di Ethereum è che si tratta del più grande ecosistema crypto per valore, per attività, per sviluppatori – di un ordine di grandezza o due – e quindi sviluppando Base come layer 2 di Ethereum, potevamo sia contribuire alla scalata di Ethereum sia essere parte di questo ecosistema più vasto di noi.
Cointelegraph:
E che dire dei difetti di scalabilità di Ethereum, spesso discussi, tra cui la congestione della rete e le commissioni a volte spropositate? Sono stati in gran parte risolti grazie all'uso estensivo di rollup di livello 2 come Optimism e Arbitrum (e ora Base), dove le transazioni sono "raggruppate" e aggiunte alla mainnet in un unico lotto?
Jesse Pollak:
Se si guarda alla storia di Ethereum, la visione originale era: "realizzeremo tutto ciò sul livello 1 e scaleremo attraverso lo sharding". Ma intorno al 2020 e al 2021, con l'emergere dei layer 2, la community di Ethereum e i gruppi di sviluppo principali si sono detti: "E se cambiassimo la nostra strategia e invece di cercare di introdurre tutta questa complessità al livello 1, costruissimo l'infrastruttura per consentire l'innovazione al livello 2?"
Vitalik Buterin, cofondatore di Ethereum, ne ha discusso a lungo. E negli ultimi due anni è accaduto proprio questo. Coinbase ha sostenuto un'iniziativa nell'ultimo anno e mezzo chiamata EIP-4844, per esempio, che ha introdotto la disponibilità di dati per i rollup, portando a una riduzione delle commissioni e ad una maggiore velocità delle transazioni.
Ritengo però che il problema sia stato risolto? No. Per risolvere questi problemi ci vogliono anni, e credo che ora siamo a due o tre anni dall'inizio di tali operazioni e potenzialmente ne mancano altri due o tre. Ma penso che si siano fatti notevoli passi avanti.
Lo si può vedere su L2Beat. [Grafico in basso]. Due anni fa (21 settembre 2021), vi erano otto transazioni al secondo in media sui progetti di livello 2 e 13 TPS sulla mainnet di Ethereum. Oggi, ci sono 58 TPS sui progetti di livello 2 e 11 TPS sulla mainnet di Ethereum. Quindi siamo passati da meno di 1 volta a 5,7 volte più veloci in due anni.
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Cointelegraph:
Siete sorpresi dal fatto che una dApp di social media "in voga" – Friend.tech – sia stata inizialmente la più performante su Base dopo il suo lancio estivo? Le sue commissioni hanno superato 1 milione di dollari in un periodo di 24 ore. Tuttavia, forse non si è trattato del caso d'uso importante che alcuni detrattori speravano.
Jesse Pollak:
Quando le prime applicazioni social sono state lanciate su Internet, alcune persone le hanno esaminate e hanno esclamato: "Ehi, queste cose sono giocattoli. Quando ci dedicheremo a cose serie come portare i giornali online? Se guardiamo a dove siamo oggi, le app social sono utilizzate da miliardi di persone ogni giorno. Continueranno a essere un modo in cui le persone si connettono e le app social svolgeranno un ruolo fondamentale nella chain.
L'aspetto più importante di questa prossima generazione di app social on-chain è che consentiranno alle persone di avere una proprietà sovrana. Continueranno a possedere la loro creatività e ad avere il controllo, anziché le grandi aziende che le controllano ora.
Cointelegraph:
Può parlarci di una DApp lanciata su Base che la entusiasma?
Jesse Pollak:
Date un'occhiata a Blackbird, una piattaforma di fidelizzazione dei clienti per i ristoranti. Entrate in un ristorante aderente all'iniziativa, toccate il vostro telefono e il ristorante sa immediatamente chi siete. Il ristorante personalizza l'esperienza per voi. I visitatori abituali possono ottenere premi. Attualmente è presente in 10 o 15 ristoranti di New York, ma presto si espanderà in California. Molte persone ne parlano su Twitter.
Cointelegraph:
In quale ambito la blockchain riuscirà finalmente a sviluppare la sua "killer app", ovvero a fare per il criptoverso ciò che l'e-mail ha fatto per Internet? O secondo lei è già emersa?
Jesse Pollak:
Non ci sarà una sola killer app. Ci saranno molte killer app. Stiamo iniziando a vederne emergere alcune. Quella con la maggiore adozione nel mondo reale sono le stablecoin. Se si guarda al volume totale delle transazioni in stablecoin nell'ultimo anno, si tratta di un numero enorme. Sarà un grande volano di libertà economica nel decennio a venire. Permette a persone come l'Argentina o la Turchia di accedere a una valuta stabile come il dollaro americano.
Ma le stablecoin non saranno le sole. Assisteremo a molte applicazioni on-chain che cambieranno in meglio la vita delle persone.
Traduzione a cura di Walter Rizzo