Anche Cuba sta prendendo in considerazione l'idea di utilizzare le criptovalute per aggirare le sanzioni imposte dagli Stati Uniti. Durante un discorso pubblico trasmesso in televisione, il presidente del paese Migual Diaz-Canel ha affermato che questa iniziativa consentirebbe di incrementare il reddito di circa un quarto della popolazione.

Alejandro Gil Fernandez, Ministro dell'Economia di Cuba, ha a tal proposito commentato:

"Stiamo studiando il potenziale utilizzo delle criptovalute nelle nostre transazioni commerciali, sia nazionali che internazionali. Ci stiamo lavorando in collaborazione con il mondo accademico."

Lo scorso anno Venezuela, uno dei principali alleati di Cuba, ha introdotto una moneta digitale nazionale al fine di combattere le sanzioni internazionali e ridurre il tasso d'inflazione in continua crescita, ottenendo tuttavia scarsi risultati. Il rapido declino dell'economia venezuelana, unito all'embargo commerciale imposto dagli Stati Uniti, hanno avuto effetti disastrosi su Cuba.

Anche altri paesi, come ad esempio l'Iran, stanno prendendo in considerazione la possibilità di introdurre una criptovaluta nazionale per rilanciare le proprie economie.