Lo sapevi che ogni anno la sola American Express distribuisce oltre 7 miliardi di dollari in ricompense di vario tipo ai propri clienti? Ormai non esiste servizio che non offra premi o cashback, tanto è diventata alta la concorrenza e tanto prezioso è riuscire ad attrarre clienti.
Qualcosa di simile avviene anche nel mondo della DeFi, con la differenza che – se gestito bene – questo processo può trasformarsi in una vera e propria fonte di reddito. Stiamo parlando dello Yield Farming: letteralmente vuol dire "coltivare rendimento," ma all'atto pratico corrisponde all’ottenere ricompense aggiuntive sulle commissioni già guadagnate.
Come già spiegato all'interno di questo articolo, la finanza decentralizzata permette di mettere a disposizione il proprio denaro come fossimo degli operatori finanziari o delle banche. Tutto ciò che ci serve è una piattaforma che metta in contatto domanda e offerta, permettendoci di collegare il nostro portafoglio e depositare le crypto.
Ma è qui che sorge un problema: quale di queste piattaforme utilizzare?
Ce ne sono centinaia, tutte uguali e tutte bisognose delle nostre crypto a tal punto da essere disposte a creare programmi di incentivo con rendimenti sulla carta anche superiori al 1000% annuo. No, non ci è scivolato qualche zero in più: le ricompense teoriche possono davvero raggiungere, e superare, questa cifra.
Devi infatti sapere che ogni piattaforma ha la possibilità di lanciare una propria criptovaluta e distribuirla come meglio crede: e quale miglior caso d’uso del regalarla a chi mette a disposizione il proprio denaro permettendole così di funzionare? Ma attenzione, questo rendimento non ha nulla a che fare con le commissioni generate dalla nostra liquidità. Si tratta appunto di un guadagno aggiuntivo e di natura diversa: se le commissioni sono di solito pagate nella stessa criptovaluta che abbiamo fornito, nel caso dello Yield Farming si tratta di un nuovo token stampato per l’occasione e il cui reale valore è tutto da dimostrare.
La domanda che dobbiamo sempre farci è la seguente: perché questo token dovrebbe valere qualcosa? Per quale motivo tra sei mesi qualcuno dovrebbe volerlo comprare? Cosa ci posso fare e che potere, o vantaggi, mi dà?
Queste sono domande a cui dobbiamo darci risposta prima di scegliere un programma di Yield Farming, e soprattutto prima di scegliere se tenere o vendere le criptovalute appena ricevute poiché l'unico prezzo di cui abbiamo certezza è quello attuale, nessuna garanzia ci è data sul futuro.
Per ovviare a questi limiti molte piattaforme hanno iniziato a collaborare creando piani di incentivo congiunti e permettendo l'una di utilizzare la criptovaluta dell'altra sulla propria piattaforma. In questo modo si creano nuovi casi d'uso che ne rendono più stabile il valore. Approfondiremo meglio questo tema nei prossimi articoli.
Va infine ricordato che avendo lo Yield Farming natura additiva, comporta rischi limitati sul capitale iniziale. Bisogna però fare molta attenzione alla piattaforma che si sceglie, ricordandoci che tra le tante si nascondono anche truffe che sfruttano la promessa di rendimenti molto elevati. Motivo per cui verificare l'affidabilità della piattaforma è di cruciale importanza.