Il calo registrato lunedì da Bitcoin (BTC) ha determinato una flessione del 26,7% dell'asset, superando di poco il calo del 26,5% registrato ad aprile e rappresentando la correzione più marcata dell'attuale mercato rialzista. Il movimento ha fatto scattare diversi indicatori di struttura di mercato, suggerendo come l'attuale correzione potrebbe essere una fase finale di liquidazione della leva finanziaria.
“Estrema paura” solitamente seguita da andamento positivo di Bitcoin
Il ricercatore di Bitcoin Axel Adler Jr. dichiara che l'indice di stress del mercato locale è rimasto elevato dopo il forte sell-off di lunedì, attestandosi attualmente a 67,82, al di sopra della soglia di ALLERTA del sistema fissata a 64, sebbene ancora al di sotto dei livelli associati a crolli critici.
Il picco di tensione più alto si è verificato durante il crollo di BTC di lunedì, quando la volatilità realizzata è salita a uno Z-score di 4,55, con vendite aggressive a segnalare allarmi di stress.
Nelle ultime 24 ore, l'indice è sceso nella fascia 62-68, sebbene la pendenza a breve termine (+2,62) abbia segnalato un rinnovato aumento dello stress all'interno del mercato.
Gli indicatori di sentiment delineano un quadro simile. L'indice Crypto Fear & Greed è sceso sotto quota 10 prima di risalire leggermente a 15, ma resta comunque bloccato nella zona di paura estrema. Storicamente, i cali in questa zona sono stati decisamente più costruttivi negli anni precedenti.
Nei cicli passati, ogni volta che l'indice Crypto Fear & Greed è sceso a 10 o meno, Bitcoin ha costantemente offerto forti rendimenti futuri. In media, i prezzi sono aumentati del 10% in una settimana, mantenendo una forza simile per 15-30 giorni, per poi accelerare al 23% entro l'80° giorno e al 33% entro sei mesi.
L'economista Alex Kruger rileva come in tutti gli 11 eventi di capitolazione verificatisi dal 2018, in cui l'indice ha raggiunto livelli estremi, si sia verificata una debolezza di breve durata, seguita quasi sempre da un rimbalzo. Lo schema è uno dei comportamenti più affidabili di Bitcoin: quando la paura raggiunge il picco, i rendimenti futuri tendono fortemente al rialzo.
Al contempo, l'analista di Bitcoin VICTOR sostiene che l'attuale calo sia “del tipo da chiudere gli occhi e fare un'offerta”, storicamente associato a flussi di fine fase piuttosto che a picchi di ciclo.
Aumenta capitolazione dei detentori di breve, la fine potrebbe essere vicina
I recenti dati on-chain segnalano come Bitcoin stia imboccando una delle fasi di capitolazione più intense di questo ciclo. Il rapporto di profitto degli STH (SOPR) è sceso a 0,97, a conferma del fatto che i detentori a breve termine continuano a vendere in perdita. Il rapporto è rimasto per diverse settimane al di sotto di 1,0, costituendo una chiara fascia di capitolazione, struttura che storicamente si è manifestata in prossimità dei punti di svolta ciclici.
Allo stesso modo, l'STH-MVRV è sceso ben al di sotto di 1,0, indicando come quasi tutti gli acquirenti recenti siano in perdita. Ciò rispecchia episodi passati in cui le perdite non realizzate aumentano, le vendite dettate dal panico accelerano e gli investitori più deboli esauriscono la loro offerta.
Il trasferimento di 65.200 BTC agli exchange in perdita conferma ulteriormente che la paura è reale, non teorica. Sebbene ciò non garantisca un'inversione di tendenza immediata, la combinazione di un SOPR inferiore a 1,0, un MVRV profondamente negativo e afflussi verso gli exchange guidati dalle perdite suggerisce che la correzione potrebbe entrare nella sua fase finale.
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Questo articolo non fornisce consigli o raccomandazioni di investimento. Ogni operazione comporta dei rischi: i lettori dovrebbero condurre le proprie ricerche prima di prendere una decisione.