Come riportato venerdì 9 marzo dal Financial Times (FT) Andrea Enria, presidente dell'Autorità bancaria europea (EBA), ha affermato che potrebbe essere più efficiente vietare alle banche e alle altre istituzioni finanziarie di detenere e vendere criptovalute, piuttosto che regolamentarle direttamente.

Le osservazioni di Enria seguono la recente manovra verso la regolamentazione delle criptovalute in Europa. Nella giornata di ieri, la Commissione europea ha infatti pubblicato un "Piano d'azione" volto a sviluppare un quadro normativo a livello UE per l'industria fintech, tecnologia Blockchain compresa. La scorsa settimana, il Governatore della Bank of England ha dichiarato che le criptovalute dovrebbero essere regolamentate e non "vietate a titolo definitivo".

Durante un discorso a Copenaghen, Enria ha affermato di non essere convinto che la mancanza di istituzioni a sostegno delle criptovalute sia la prova che debbano essere regolamentate..

 

Enria è d'accordo a non applicare misure troppo stringenti alle imprese fintech, purché non svolgano le stesse funzioni delle banche, fornendo credito, debito e liquidità.

"Un'estensione eccessiva del perimetro normativo [...] [per le imprese fintech] è probabilmente una soluzione sub-ottimale. Rischierebbe di limitare eccessivamente l'innovazione finanziaria, in quanto il carico di conformità imposto alle banche non è sostenibile per le piccole imprese innovative".

Tuttavia, ha aggiunto che le autorità di regolamentazione dell'UE non dovrebbero permettere alle "banche di fatto" di offrire una combinazione di "deposito e prestito" senza una rigorosa supervisione regolamentare.

Enria ha osservato che il regolamento fintech deve avvenire in tutta l'Unione europea al fine di mantenere competitive le imprese dell'UE con quelle di Stati Uniti e Cina.

A metà febbraio, le autorità europee di vigilanza, costituite dall'EBA, dall'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) e dall'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA), hanno pubblicato un avviso nel quale definivano le criptovalute attività rischiose dai cui gli investitori devono essere protetti.