Brad Mills, massimalista di Bitcoin (BTC), prevede che il mercato sia all'alba di un "Saylor Cycle": un decennio di forte crescita per la criptovaluta trainato dall'influenza di Michael Saylor e Strategy, che al momento possiede ben 592.100 BTC.

Secondo Mills, il passaggio di Bitcoin da "asset illegittimo" a "asset imprescindibile" potrebbe spingere aziende e nazioni ad accumularlo come riserva strategica. A sostegno di questo trend rialzista, cita i 6.209 BTC già posseduti da El Salvador e la visione di Saylor di un'economia globale da 200.000 miliardi di dollari.

Bitcoin potrebbe crescere di 100 volte entro i prossimi 10-20 anni

Mills basa la sua prospettiva sui due pilastri di Bitcoin: il limite massimo di 21 milioni di unità e la scarsità indotta dall'halving, che riduce l'offerta di nuove monete del 50% ogni quattro anni. Questo si combina a una domanda in costante crescita per l'asset.

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Comparazione dei cicli rialzisti di BTC, Brad Mills. Fonte: X.com

Mills prevede una crescita fino a 100x, con un potenziale di 10 milioni di dollari per BTC entro i prossimi 10-20 anni. In questo scenario, i crolli dei bear market si limiterebbero a un -50%, mentre i rally rialzisti potrebbero toccare picchi del 200% annuo.

Tuttavia Adam Back, CEO di Blockstream, ha avanzato un'ipotesi alternativa: il "parabolic breakout". A suo parere, Bitcoin starebbe attraversando una fase di transizione prima di emanciparsi dai classici cicli di prezzo. Back sostiene che BTC potrebbe registrare un'impennata più rapida del previsto, spinta dall’adozione di massa e da una volatilità ridotta, superando così i tradizionali pattern di rendimento decrescente.

Questa visione mette in discussione modelli consolidati come lo Stock-to-Flow (S2F) e la Power Law, ipotizzando invece un'improvvisa esplosione del valore di Bitcoin, specialmente grazie alla sua crescente adozione come asset di tesoreria da parte di istituzioni e aziende.

A differenza dei cicli passati, oggi BTC è sostenuto dall'adozione istituzionale

Le recenti previsioni del veterano trader Peter Brandt, che ipotizza un crollo del Bitcoin del 75% simile a quello del 2022, hanno suscitato scetticismo tra gli analisti. Pav Hundal, per esempio, sostiene che oggigiorno BTC sia sostenuto principalmente dall’adozione istituzionale, a differenza del 2021: questo ne riduce notevolmente la volatilità. Una tesi che trova riscontro anche nelle analisi di Mills.

Inoltre, il governo degli Stati Uniti ha mosso i primi passi verso la creazione di una Strategic Bitcoin Reserve. Grazie al Bitcoin Reserve Act proposto dalla senatrice Cynthia Lummis e all’ordine esecutivo firmato dal presidente Trump nel marzo 2025, è già stata avviata una riserva di 200.000 BTC precedentemente confiscati in operazioni giudiziarie.

Sebbene tale operazione non abbia avuto alcun impatto sull'offerta circolante (questi BTC erano già fuori mercato), segnala una svolta politica importante: gli Stati Uniti non intendono vendere le proprie riserve, ma conservarle a lungo termine. L’ordine esecutivo autorizza inoltre metodi a impatto zero sul bilancio, come scambi di asset o mining sovrano, evitando così l’uso di fondi pubblici.

Secondo l’investitore Chris Dunn, questo potrebbe ridurre l’influenza dei fattori interni (come l'halving) sul prezzo del Bitcoin, spostando l’attenzione sulle dinamiche macroeconomiche globali. Se altre nazioni seguiranno l’esempio degli Stati Uniti, BTC potrebbe trasformarsi in un asset strategico paragonabile all’oro: questo confermerebbe la tesi di Brad Mills sul "Saylor Cycle", guidato dall’adozione su scala nazionale e istituzionale.