Rocket Pool, una piattaforma decentralizzata per lo staking su Ethereum 2.0, ha superato 350 milioni di dollari in valore totale bloccato (TVL) dopo cinque settimane dal suo lancio ufficiale.

Il progetto mira a rimuovere gli ostacoli all’accesso per gli staker di Eth2 e gli operatori di nodi. Consente a qualsiasi utente di eseguire un nodo per 16 ETH (59.000$), la metà rispetto ai 32 ETH (119.000$) richiesti nel contratto di deposito Eth2. Inoltre, gli utenti possono mettere in staking un minimo di 0,01 ETH e ricevere rendimenti.

Stando ai dati di DefiLlama, Rocket Pool  ha scalato la classifica delle piattaforme di staking nella finanza decentralizzata (DeFi) raggiungendo il terzo posto con un TVL pari a 355,64 milioni di dollari. Attualmente, il progetto si trova alle spalle di Keep3r Network con 584,34 milioni di dollari e Lido Finance al primo posto con 6,04 miliardi di dollari.

Lido Finance è stato lanciato a dicembre 2020 e domina i suoi concorrenti in termini di TVL. Tuttavia, nel Q4 2021 conta solo 14 operatori di nodi.

In confronto, Rocket Pool ha circa 635 operatori di nodi che stando alla piattaforma contribuiscono maggiormente alla decentralizzazione di Ethereum. Circa 67.000 ETH, equivalenti a oltre 252 milioni di dollari, sono in staking, mentre il resto del TVL è composto dal token della piattaforma, RPL.

Il progetto è stato lanciato ufficialmente il 22 novembre dopo il lancio della versione Beta due settimane prima che ha visto Rocket Pool registrare 236 operatori di nodi con un totale di 1.088 Ether (ETH) in staking nell’arco di due giorni.

Rocket Pool promuove la sua decentralizzazione, pool di staking liquido, commissioni e ricompense di staking come principali punti di forza. Inoltre, la piattaforma consente agli utenti di mettere in staking i propri ETH e ricevere in cambio token rETH, che accumulano ricompense di staking col passare del tempo.

In un commento a Cointelegraph, il direttore generale di Rocket Pool, Darren Langley, ha citato la decentralizzazione della piattaforma come ragione centrale per il suo forte lancio, spiegando:

“Nel mercato dello staking, c’era una significativa domanda latente per un’opzione decentralizzata, aveva solo bisogno del nostro lancio per innescare un’enorme reazione.”

Se rispetti i principi di Ethereum, farai staking con una pool decentralizzata. Dal punto di vista di Ethereum, una pool decentralizzata è sicura quanto lo staking autonomo. La decentralizzazione operativa è estremamente importante,” ha aggiunto.

Rispondendo a come Rocket Pool si sta preparando per l’attesissima transizione a Eth2 e al meccanismo di consenso proof-of-stake (PoS), prevista per metà 2022, Langley ha affermato che offrirà molte opportunità per gli utenti.

Lo staking liquido diventerà più redditizio dopo la fusione quindi ci aspettiamo un’ondata di interesse,” ha indicato precisando che “i validatori inizieranno a ricevere le commissioni per la priorità attualmente ricevute dai miner PoW.

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Pensando al 2022, Langley ha commentato che la compagnia spera di ampliare l’adozione del suo token liquido rETH ed espandere i servizi sulla piattaforma.

“Vogliamo che rETH sia onnipresente all’interno dell’ecosistema Ethereum quindi siamo concentrati su integrazioni DeFi (AMM, prestiti, wallet, farm). Inoltre, lavoreremo per sfruttare il layer-two al fine di ottimizzare aspetti di Rocket Pool.”