Secondo un post sul blog ufficiale di Gate.io, i responsabili dell'attacco del 51% su Ethereum Classic hanno restituito 100.000$ all'exchange di criptovalute.

La società ha inoltre dichiarato di aver provato più volte a contattare gli hacker per conoscere la ragione del gesto, senza però ricevere alcuna risposta:

"Se l'attacco non è stato eseguito per profitti personali, potrebbe essere opera di un white hat hacker che voleva ricordare alla gente i rischi legati al consenso e alla potenza di hashing".

Un white hat hacker è un hacker con una forte etica professionale che usa le sue abilità di hacking per buone cause, e mai per guadagno personale. Il jargon file, una sorta di "manifesto" della cultura hacker, spiega:

"Il termine white hat hacker indica uno specialista di sicurezza informatica alleato o buono."

Il 9 gennaio, Gate.io ha pubblicato la sua analisi dell'attacco del 51%, rilevando che sono stati trasferiti un totale di 54.200 ETC (che al momento valevano circa 271.500$). Nel giorno precedente, il famoso exchange di criptovalute Coinbase ha dichiarato che l'ETC coinvolto nella forte riorganizzazione della blockchain ammontava ad oltre 1,1 mln di dollari.

Gate.io fa notare che l'hashrate attuale della rete Ethereum Classic è piuttosto basso, ed è quindi ancora possibile arrivare ad avere una potenza di calcolo sufficiente per un altro attacco del 51%. Di conseguenza, il numero di conferme richieste per i depositi di Ethereum Classic su Gate.io è stato portato a 4.000.

Come riportato da Cointelegraph in un follow-up dedicato, Coinbase ha rilevato la riorganizzazione della blockchain ETC e i relativi fenomeni di double spending tra il 5 e il 7 gennaio.

Charlie Lee, fondatore dell'altcoin Litecoin (LTC), ha dichiarato che, per definizione, una criptovaluta decentralizzata deve per forza essere suscettibile ad attacchi del 51%.