Grazie all'avvento degli smart contract wallet e dell'account abstraction, l'ecosistema Ethereum è in procinto di realizzare caratteristiche di sicurezza e funzionalità di transazione avanzate, ma l'adozione della tecnologia è ancora graduale. 
Cointelegraph ha incontrato il co-fondatore di Safe, Lukas Schor, durante l'ETHGlobal di Londra, per comprendere come gli smart contract e l'account abstraction promettano di sbloccare la totale funzionalità di Ethereum.
"Vitalik Buterin ha recentemente pubblicato un blog post con le tre transizioni che dovremo affrontare, e una di queste è il passaggio agli smart account. È qui che identifichiamo il nostro ruolo", sostiene Schor.
Safe, un provider di infrastrutture per smart wallet dell'ecosistema Ethereum, è stato inizialmente sviluppato come wallet multisignature in-house dalla sidechain Ethereum Gnosis come strumento necessario per gestire una quantità significativa di Ether (ETH) raccolti durante la sua initial coin offering. 
"Desideravano disporre di un wallet multisig, ma all'epoca non ce n'erano di già collaudati", racconta Schor.
Il fondatore di Gnosis, Stefan George, ha optato per lo sviluppo di un proprio wallet multi-firma rendendolo open-source. I membri della community di Ethereum hanno iniziato ad adottarlo e il wallet è diventato "lo standard de facto per i wallet multisignature".

Una panoramica dei numeri degli smart account e delle transazioni di Safe nell'ecosistema Ethereum. Fonte: Dune

Nasce Gnosis Safe, ma alla fine il progetto si trasforma in una soluzione standalone, Safe, che oggi funge da infrastruttura di smart account per gli utenti di Ethereum, per i layer-2 come Optimism e Polygon e per gli exchange come Bitfinex. Safe custodisce oltre 100 miliardi di dollari di valore in più di 7,5 milioni di indirizzi di smart account. 

Gli smart account affrontano le sfide della sicurezza e dell'UX

Gli smart account migliorano fondamentalmente la sicurezza e l'esperienza utente (UX) all'interno dell'ecosistema Ethereum, consentendo un'ampia serie di funzionalità che un wallet ETH convenzionale non può svolgere.
"Gli smart account, essendo programmabili, offrono possibilità di progettazione completamente nuove in grado di risolvere le annose sfide di Ethereum in termini di UX e sicurezza, come l'interoperabilità cross-chain e la gestione delle chiavi, riducendo in modo sostanziale le barriere di adozione", spiega Schor.
Le caratteristiche degli smart account includono la possibilità di effettuare transazioni in batch, che secondo Schor può creare interazioni con applicazioni decentralizzate (DApp) più fluide che raggruppano più transazioni on-chain in un'unica sessione.
Le garanzie di sicurezza sono un'altra caratteristica fondamentale che rende gli smart account sempre più rilevanti. Oltre alla funzionalità multisig, la key rotation permette agli utenti di staccare la chiave di firma da un wallet ETH, consentendo lo scambio del setup del signer senza migrare le attività su un nuovo account.
Gli smart account consentono anche di automatizzare i concetti comuni del Web2 o della finanza tradizionale, come le sottoscrizioni. Possono abilitare funzioni di sicurezza on-chain, come elenchi di permessi e rifiuti e la possibilità di bloccare le interazioni con contratti dannosi.
La funzionalità può anche eliminare l'attrito per gli utenti non nativi del Web3 che non dispongono di un wallet ETH. Ciò significa che gli utenti potranno essere avviati utilizzando gli account social o gli indirizzi e-mail del Web2, con l'opzione di migrare a una "configurazione più affidabile" in un secondo momento.
Le DApp, gli exchange, i protocolli di livello 2 e le altre chain sono anche in grado di sponsorizzare le gas fee, il che, secondo Schor, potrebbe aumentare notevolmente l'esperienza utente delle interazioni Web3:

"Grazie a questi progressi, mi aspetto che il Web3 si trasformi in un'opzione più praticabile per i grandi marchi e le aziende che realizzano soluzioni su Ethereum e che le autorità di regolamentazione siano più favorevoli al settore."

Prima con calma, poi tutto in una volta

Per Schor, l'adozione degli smart account avverrà "prima gradualmente e poi tutti insieme". Il cofondatore di Safe sottolinea che il loro lavoro sullo sviluppo degli smart account prosegue da sei anni, il che è indicativo di una curva di adozione molto graduale.
"Uno dei fattori che bloccano l'adozione è che la maggior parte degli utenti utilizza ancora account EOA [account di proprietà esterna], tramite wallet come MetaMask, quindi molte applicazioni e wallet sono ottimizzati per questo", spiega Schor.
Aggiunge che i protocolli di livello 2 hanno l'opportunità di "ripartire da zero" e la migrazione recentemente proposta EIP-7377 potrebbe accelerare l'adozione, in quanto i wallet e le DApp non dovranno più ottimizzare per gli "utenti legacy".
Schor afferma che Safe, intenzionalmente focalizzata su gruppi di utenti specifici, trarrebbe i maggiori benefici dall'aumento della sicurezza e della flessibilità degli smart account, tra cui i team dell'ecosistema Ethereum e le DAO.
Nel corso del tempo, Schor ha assistito a un graduale spostamento dell'adozione verso casi d'uso meno tecnici e di minor valore. A riprova di ciò, Schor sottolinea la diffusione di sei milioni di smart account da parte di Worldcoin e sostiene che il 2024 potrebbe essere l'anno della svolta:

"Mi aspetto che quest'anno rappresenti un punto di svolta, con uno slancio generale sul versante dei builder, accelerato soprattutto dall'ERC-4337, e anche da intere L2 che passano a rendere gli smart account lo standard".

Nuovi catalizzatori – come Coinbase – lo sviluppo di smart account cross-chain e l'EIP-7377 potrebbero presto guidare la migrazione verso tale nuova tecnologia.

Traduzione a cura di Walter Rizzo