Gli sviluppatori di Ethereum hanno proposto un hard fork, chiamato Muir Glacier, per prepararsi ad affrontare l'imminente "Ice Age" che potrebbe causare un significativo rallentamento del mainnet di Ethereum.

Muir Glacier è stato proposto alla fine del mese di novembre da James Hancock, sviluppatore di Ethereum, in vista dell’arrivo del meccanismo noto come Ice Age.

Ice Age è inutilmente complessa e confusa

La Ice Age di Ethereum, conosciuta anche con il termine di Difficulty Bomb, è un meccanismo che rende il mining di ETH tramite Proof-of-Work (PoW) progressivamente più difficile. Aumentando la difficoltà per la creazione di nuovi blocchi, tale processo funge da deterrente per i miner che potrebbero scegliere di continuare con la PoW anche al termine del passaggio di Ethereum alla Proof-of-Stake (PoS). 

Tuttavia, secondo Hancock, l'attuale implementazione dell'Ice Age risulta inutilmente complessa, nonché difficile da comunicare all'intera comunità. Aggiunge, inoltre, che qualsiasi aggiornamento del progetto dovrebbe essere in grado di modellare l'effetto sul network in modo semplice, così da poter prevedere in maniera più precisa quando avverrà. Attualmente, Hancock non crede che l’Ice Age goda di tali caratteristiche.

Hancock spiega che una hard fork di Ethereum consentirebbe di posticipare l'implementazione di tale meccanismo, per dare agli sviluppatori il tempo di decidere se procedere con l’aggiornamento di Ice Age in modo che il suo comportamento diventi prevedibile, oppure se rimuoverlo completamente. Ha poi aggiunto:

"Questo fork ci darebbe il tempo necessario per rivolgerci alla comunità al fine di comprendere meglio le loro priorità per l’arrivo dell'Ice Age, nonché per valutare proposte migliori per raggiungere tali obiettivi."

Raddoppiare la velocità di propagazione dei blocchi?

Lo scorso mese Akomba Labs, società di consulenza e sviluppo di prodotti basati sulla tecnologia blockchain, ha condotto un test sul network Ethereum che dimostra come sia possibile raddoppiare la velocità di propagazione dei blocchi.

I risultati del test mostrano che la velocità media di propagazione dei blocchi è notevolmente migliorata, passando da 360 a 172 millisecondi grazie all'utilizzo della nuova tecnologia "Blockchain Distribution Network".