I legislatori dell'Unione Europea hanno adottato un nuovo progetto di legge che impone un tetto di 1.000€ ai trasferimenti anonimi di criptovalute, al fine di contrastare il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.

Secondo una dichiarazione del Parlamento europeo rilasciata in data 28 marzo, il limite si applicherebbe ai trasferimenti in crypto quando il cliente non può essere identificato. Anche le transazioni in contanti saranno limitate, ma il tetto sarà maggiore: 7.000€.

Il pacchetto Anti-Money Laundering and Countering the Financing of Terrorism dovrebbe essere confermato in una sessione plenaria ad aprile. Dopodiché inizieranno i negoziati sulla forma definitiva del disegno di legge.

Sarà la European Anti-Money Laundering Authority (AMLA), costituita nel giugno del 2022, ad applicare le legge. Emil Radev, co-relatore dell'AMLA, ha dichiarato:

"Per noi è importante che il nuovo ente collabori strettamente con le autorità di vigilanza nazionali, e che controlli i fornitori di servizi crypto più rischiosi e le società del settore finanziario che operano in diversi Stati membri."

Il testo relativo agli strumenti anonimi, che comprende anche i crypto-asset, è stato approvato a larga maggioranza dai legislatori: 99 voti a favore, 8 contrari e 6 astensioni. La nuova legge richiederà maggiore trasparenza e conformità da parte delle aziende, in particolare se operanti con criptovalute:

"Enti come banche, asset e crypto manager, agenti immobiliari reali e virtuali, nonché club calcistici professionistici di alto livello saranno tenuti a verificare l'identità dei loro clienti, ciò che possiedono e chi controlla la società."

I vari settori dovranno inoltre stabilire i rischi specifici associati al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo all'interno della loro area di attività, e poi trasmettere queste informazioni a un registro centralizzato.

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Il 28 marzo, la European Banking Federation (EBF) ha pubblicato un documento che illustra la sua visione per un futuro ecosistema basato su valute digitali, e in particolare sull'euro digitale. La visione della Federation enfatizza il ruolo chiave del settore privato, a partire dalle infrastrutture, dove l'Europa dovrà ridurre la dipendenza da "attori" esterni. L'ecosistema conterrebbe tre elementi: l'euro digitale, una Central Bank Digital Currency (CBDC) progettata per grandi transazioni fra aziende, e token monetari emessi dalle banche.

Fra le notizie correlate, il voto finale sul quadro normativo dell'Unione Europea incentrato sulle criptovalute — noto con il nome di "Markets in Crypto-Assets" — è stato recentemente posticipato ad aprile 2023. Non è la prima volta che i legislatori europei riprogrammano la procedura: il voto era già stato rimandato dal novembre 2022 al febbraio 2023.