La Commissione Europea sta valutando dei piani per sottoporre gli exchange azionari e crypto a una supervisione centrale, nell'ambito di uno sforzo più ampio volto a rendere i mercati dei capitali dell'Unione più competitivi rispetto a quelli statunitensi.
La proposta in arrivo amplierebbe la giurisdizione della European Securities and Markets Authority (ESMA) per includere gli exchange azionari e crypto, nonché i crypto asset service provider e altre infrastrutture di trading, secondo quanto riportato sabato dal Financial Times.
L'attuale panorama dell'UE comprende numerose agenzie di regolamentazione nazionali e regionali, il che aumenta in modo significativo il costo del commercio transfrontaliero, ostacolando lo sviluppo delle startup nella regione.
Il potenziamento di un unico organismo di vigilanza simile alla Securities and Exchange Commission (SEC) statunitense potrebbe essere il prossimo passo per l'“unione dei mercati dei capitali” dell'UE, sostenuta anche dalla presidente della Banca centrale europea (BCE) Christine Lagarde.
“La creazione di una SEC europea, ad esempio estendendo i poteri dell'ESMA, potrebbe essere la risposta. Ciò richiederebbe un mandato ampio, che includa la supervisione diretta, per mitigare i rischi sistemici posti dalle grandi imprese transfrontaliere”, ha affermato Lagarde in occasione del Congresso Bancario Europeo nel novembre 2023.
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Secondo fonti informate sulla questione che hanno parlato con il Financial Times, la commissione dovrebbe pubblicare una bozza nel mese di dicembre.
La proposta consentirebbe inoltre all'ESMA di avere l'ultima parola nelle controversie tra gli asset manager, emettendo decisioni vincolanti senza supervisione diretta.
La Francia valuta la possibilità di bloccare il "passaporto" delle licenze, sollevando preoccupazioni sul MiCA
Il modello di vigilanza unica dell'UE potrebbe rispondere alle preoccupazioni relative ai crypto service provider che richiedono licenze in giurisdizioni con normative più permissive.
A settembre, il regolatore francese dei mercati finanziari ha minacciato di vietare il “passaporto” delle licenze crypto ai sensi del Markets in Crypto-Assets Regulation (MiCA), sollevando preoccupazioni circa le lacune nell'applicazione del quadro normativo a livello europeo.
La Francia è diventata anche il terzo Paese, dopo l'Austria e l'Italia, a chiedere all'ESMA con sede a Parigi di assumere la supervisione delle principali società cripto.
Ai sensi del MiCA, entrato in vigore per i crypto-asset service provider nel dicembre 2024, le società autorizzate in uno Stato membro possono utilizzare tale licenza come “passaporto” per operare in tutti i 27 Paesi dell'Unione.
A ottobre, Verena Ross, presidente dell'ESMA, ha confermato i piani della commissione di voler trasferire la supervisione del settore finanziario dalle autorità di regolamentazione nazionali all'ESMA.
Ross ha affermato che la proposta mira ad affrontare la “continua frammentazione dei mercati” e ad avvicinarsi a un mercato dei capitali unificato in tutta Europa.