Le autorità legislative europee continuano a tacere in merito all'ordine esecutivo statunitense sulla riserva strategica in Bitcoin, una svolta politica epocale che favorisce gli early adopter di Bitcoin grazie al suo modello economico.
Firmato il 7 marzo, l'ordine esecutivo del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha delineato un piano per la creazione di una riserva in Bitcoin basata sull'utilizzo di asset sequestrati in processi penali anziché sull'acquisto di Bitcoin (BTC) dal mercato.
Nonostante l'importanza della misura, i responsabili decisionali europei non hanno ancora rilasciato alcuna dichiarazione pubblica di rilievo in merito, suscitando interrogativi sulla loro posizione in merito all'integrazione di BTC nelle riserve nazionali.
Secondo Anastasija Plotnikova, cofondatrice e CEO della società di regolamentazione blockchain Fideum, ciò potrebbe indicare una mancanza di sforzi europei in materia di riserve in Bitcoin a causa del lungo processo di aggiunta di nuovi asset alle riserve nazionali. Ha dichiarato:

“Generalmente vi è un processo legislativo o esecutivo estremamente definito per l'aggiunta di diversi asset alle tesorerie nazionali e, in molti casi, non è un elettore attivo o il sostegno della banca centrale a favorire tale operazione”.

“La BCE [Banca Centrale Europea] storicamente e attualmente è molto critica nei confronti di BTC come asset di riserva, quindi di fatto blocca le porte a tutti gli Stati membri dell'UE”, conclude Plotnikova.
Nel frattempo, i legislatori europei sono in procinto di lanciare l'euro digitale, una moneta elettronica emessa dalla banca centrale (CBDC).

Spinta all'euro digitale solleva problemi di infrastrutture di pagamento

Secondo James Wo, fondatore e CEO della società di venture capital DFG, è probabile che il silenzio dei legislatori europei sull'ordine di riserva di Trump relativo a Bitcoin sia dovuto alla focalizzazione sull'euro digitale.
“Ciò deriva dalla ferma posizione della BCE contro la detenzione di Bitcoin nelle sue riserve, come ribadito dalla presidente della BCE Christine Lagarde”, spiega Wo a Cointelegraph, aggiungendo:

“Ciò evidenzia la maggior enfasi dell'UE sull'euro digitale, benché la recente interruzione del sistema di pagamento Target 2 (T2) della BCE, che ha causato notevoli ritardi nelle transazioni, abbia sollevato preoccupazioni sulla sua capacità di supervisionare una valuta digitale laddove è in difficoltà con le operazioni quotidiane.”

Legislatori europei accelerano il lancio dell'euro digitale per ottobre 2025

Nonostante gli scetticismi, il Presidente della BCE Christine Lagarde insiste sul lancio dell'euro digitale, previsto per ottobre 2025. Lagarde sostiene che l'euro digitale coesisterà con il denaro contante e offrirà protezioni per la privacy, per rispondere alle preoccupazioni di un governo eccessivamente invadente.
“L'Unione Europea sta valutando di lanciare l'euro digitale, la moneta digitale della nostra banca centrale, entro ottobre di quest'anno”, afferma Lagarde durante una conferenza stampa, aggiungendo:

“Stiamo lavorando per garantire che l'euro digitale coesista con il denaro contante, affrontando i problemi di privacy rendendolo pseudonimo e simile al denaro contante”.

Fonte: Cointelegraph

Gli Stati Uniti e l'Unione Europea stanno adottando approcci diametralmente opposti nei confronti degli asset digitali. Mentre l'UE sta lavorando all'integrazione di una moneta digitale centralizzata, Trump ha assunto una posizione nettamente contraria alle CBDC.
Se da un lato le CBDC sono state elogiate per il loro potenziale di incremento dell'inclusione finanziaria, dall'altro i detrattori hanno sollevato preoccupazioni circa le loro capacità di sorveglianza e il potenziale di prevaricazione governativa.
A luglio del 2023, la banca centrale brasiliana ha pubblicato il codice sorgente del suo progetto pilota di CBDC e sono bastati quattro giorni per constatare i meccanismi di sorveglianza e controllo incorporati nel codice, che consentono alla banca centrale di congelare o ridurre i fondi degli utenti all'interno dei wallet.

Traduzione a cura di Walter Rizzo