Il Consiglio della Federal Reserve degli Stati Uniti considera le stablecoin una forma di denaro: è quanto dichiarato dal presidente Jerome Powell in data 21 giugno, durante un incontro per discutere delle politiche della Fed.
Maxine Waters, membro della Commissione Servizi Finanziari della Camera dei Rappresentanti, ha chiesto a Powell di rilasciare un commento sulla proposta di legge sulle stablecoin avanzata recentemente da politici Repubblicani. Se approvata, si tratterebbe della prima legislazione sulle criptovalute negli Stati Uniti.
Waters ha spiegato che il disegno di legge mira a creare "58 licenze diverse, ma l'approvazione federale sarebbe richiesta per solo 2 di esse." Le restanti licenze verrebbero rilasciate da Stati, territori e altre giurisdizioni: questo "porterebbe la prelazione statale a un livello completamente nuovo," ha affermato Waters.
Powell ha risposto:
"Consideriamo le stablecoin di pagamento una forma di denaro. [...] Crediamo che sarebbe appropriato avere un ruolo federale abbastanza robusto nella futura legislazione delle stablecoin. [...]
Consentire la creazione di molto denaro privato a livello statale sarebbe un errore."
Con questo commento, Powell ha assunto una posizione contraria a quella del presidente della Securities and Exchange Commission (SEC) Gary Gensler. Lo scorso anno Gensler era intervenuto durante un incontro della Commissione bancaria del Senato, affermando che le stablecoin "potrebbero essere considerate quote di un fondo del mercato monetario, oppure un altro tipo di titolo." Inoltre, ha più volte dichiarato che tutte le criptovalute, ad eccezione di Bitcoin (BTC), sono titoli.
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La posizione di Powell non è conforme nemmeno a quella del presidente della Commodity Futures Trading Commission (CFTC), Rostin Behnam, secondo cui le stablecoin dovrebbero essere considerate delle merci.
Sempre il 21 giugno, l'ex presidente della CFTC Chris Giancarlo ha commentato la proposta di legge in un editoriale pubblicato su The Hill. A suo parere, la legge permetterebbe alle autorità preposte al rilascio delle licenze "di obbligare i protocolli di stablecoin a negare i servizi a imprese lecite ma politicamente sfavorite."
Si tratta di una "clamorosa omissione," che potrebbe dar vita a una politica governativa simile alla Operation Choke Point dell'amministrazione Obama: "le transazioni in stablecoin sarebbero soggette ai mutevoli venti politici di Washington."