L’Agenzia federale statunitense per la gestione delle emergenze (FEMA) sta ventilando l’idea di dotarsi di un registro di proprietà basato sulla blockchain per snellire il pagamento degli indennizzi in caso di calamità.

Nel suo ultimo National Advisory Report to the FEMA Administrator, l’agenzia ha manifestato il proprio interesse nell’impiegare la tecnologia blockchain per snellire il pagamento degli indennizzi in caso di calamità e per velocizzare il tempo di risposta in caso di disastri naturali. 

A questo fine, la FEMA ha invitato alla istituzione di un registro di proprietà basato sulla blockchain che contenga tutte le informazioni necessarie per attivare la procedura assicurativa.

Taglio delle autoassicurazioni nel settore pubblico

La FEMA ha suggerito che tale registro non solo semplificherebbe la liquidazione della polizza assicurativa sotto forma di “dividendi della calamità”, ma consentirebbe anche di ridurre il grado di autoassicurazione delle infrastrutture pubbliche. Secondo la FEMA, l’autoassicurazione spesso è sintomo di totale assenza di assicurazione, il che obbliga lo Stato a farsi carico di rimborsare le vittime di calamità non coperte. 

Nel rapporto, la FEMA ha sottolineato la capacità della blockchain e di altre tecnologie emergenti di migliorare la resilienza e di intervenire sulla ricostruzione, in quanto i dati fondamentali possono essere immagazzinati off-site su una piattaforma “altamente affidabile e sicura”. 

L’adozione della blockchain nel settore assicurativo

Vi sono diversi esempi di attuazioni della blockchain nel settore assicurativo andate a buon fine. Di recente, Oxfam International, organizzazione di beneficenza britannica, ha confermato il successo del proprio sistema basato sulla blockchain volto a garantire micro-assicurazioni ai contadini delle risaie dello Sri Lanka. 

La società ritiene che la blockchain potrebbe cambiare e semplificare le procedure assicurative, riducendo così i costi amministrativi e garantendo che un numero maggiore di premi sia utilizzato per gli indennizzi. 

Ad aprile le Isole Vergini Britanniche hanno avviato un partenariato con la società basata su blockchain Lifelabs.io per istituire una infrastruttura di pagamento alternativa abilitata anche alle criptovalute e rivolta ai residenti dell’arcipelago. Il partenariato si è concentrato in particolare sull’utilizzo delle criptovalute per garantire un trasferimento affidabile e rapido degli aiuti e un accesso altrettanto rapido ai fondi assicurativi in caso di calamità.