Come recentemente comunicato, Fidelity ha presentato alla Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti una versione modificata della domanda S-1 per il suo ETF spot (exchange-traded fund) su Ether.
Il colosso di gestione patrimoniale avrebbe presentato una domanda S-1 aggiornata, affermando che i token Ether (ETH) sottostanti all'ETF non saranno in staking. Il deposito S-1 è il modulo di registrazione richiesto dalla SEC per il lancio di prodotti mobiliari negoziati pubblicamente negli Stati Uniti.
La rettifica fa seguito alle notizie secondo cui la SEC degli Stati Uniti avrebbe fatto un'inversione di rotta sugli ETF spot su Ether – forse a causa di pressioni politiche – affermando di aver richiesto agli emittenti di ETF di aggiornare i loro dossier 19b-4.
La prossima scadenza prevista per la SEC è il 23 maggio per la proposta di ETF su Ether di VanEck. Eric Balchunas, analista senior ETF di Bloomberg, ha incrementato le probabilità di approvazione dal 25% al 75%, ma ciò vale solo per il modulo 19b-4.
Tuttavia, secondo James Seyffart, altro analista ETF di Bloomberg ed autore di un post condiviso il 20 maggio su X, gli emittenti di ETF su Ether dovranno anche ottenere l'approvazione dei loro depositi S-1:
"Occorrono anche le approvazioni dell'S-1. Potrebbero passare settimane o mesi prima di assistere alle approvazioni e quindi ad un ETF ETH attivo... Detto ciò, se dovessimo avere ragione e potessimo ottenere queste approvazioni teoriche in questa settimana, ciò potrebbe significare che le approvazioni S-1 sono una questione di "quando" e non di "se"".
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Staking di Ether potrebbe essere classificato come un titolo nonostante l'approvazione dell'ETF
In precedenza la SEC ha già tentato di classificare Ether come un titolo, e l'aggiornamento al proof-of-staking (PoS) del protocollo di consenso potrebbe aver concesso all'autorità di regolamentazione un'altra ragione per farlo.
Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, durante un'udienza della Commissione bancaria del Senato del 2022, il presidente della SEC Gary Gensler avrebbe affermato che le criptovalute e gli intermediari che consentono ai detentori di "mettere in stake" le loro crypto potrebbero essere definite come titoli in base al test di Howey.
Nonostante l'inversione di rotta sugli ETF di Ether, secondo Alex Thorn, responsabile della ricerca di Galaxy Research, l'autorità di vigilanza sui titoli potrebbe ancora classificare Ether in staking come un titolo. A tal proposito, Thorn ha riportato quanto segue:
"Se le speculazioni su una presa di posizione della SEC sugli Ethereum ETF sono vere, immagino che tenteranno di fare un po' di chiarezza tra il fatto che "ETH" non sia un titolo e che "ETH in stake" (o, ancora più banalmente, "staking as a service ETH") lo sia."
Fidelity ha presentato per la prima volta la domanda S-1 alla SEC il 27 marzo. Nel deposito iniziale si affermava che Fidelity intendeva mettere in stake una parte dell'offerta di ETH del fondo.
Nella domanda iniziale si rilevava che il liquid staking comporta rischi aggiuntivi, come la potenziale perdita di fondi a causa di "penali di slashing" e rischi di liquidità durante l'elaborazione dello stake.
I premi dello staking verrebbero inoltre trattati come reddito del fondo ai fini fiscali, con il risultato che gli investitori subirebbero un evento imponibile "senza una distribuzione associata da parte del Trust".