Malgrado Bitcoin (BTC) sembri arrancare intorno ai 30.000$, in realtà nuovi massimi storici continuano a presentarsi.

Difatti, recenti analisi riportano come i fondamentali della rete Bitcoin – difficoltà e hash rate – raggiungeranno nuovi record questa settimana.

Difficoltà di mining e hash rate non rallentano

La ripresa di Bitcoin nel 2023 non ha riguardato solo la price action di BTC: anche i miner di Bitcoin hanno registrato una significativa inversione di tendenza.

Con l'aumento del 70% di BTC/USD nel solo 1° trimestre, i partecipanti al settore del mining, sottoposti a pressioni, hanno ottenuto un po' di sollievo, indispensabile dopo che il mercato ribassista aveva ridotto i margini di profitto praticamente a zero.

La rimonta dei miner è evidente dalla difficoltà, che tra l'altro riflette la concorrenza per le sovvenzioni ai blocchi.

Negli ultimi due mesi si sono registrati nuovi massimi storici e questa settimana non farà eccezione. Secondo i dati di BTC.com, la difficoltà aumenterà di circa il 2,1% il 20 aprile, raggiungendo 48,91 mila miliardi.

Il vertiginoso conteggio è superiore di ben 13 mila miliardi rispetto al solo inizio dell'anno.

Panoramica dei fondamenti della rete Bitcoin (screenshot). Fonte: BTC.com

Inoltre, si stima che l'hash rate della rete Bitcoin sia più elevato che mai, con i dati non elaborati di MiningPoolStats che registrano un nuovo massimo storico di 418 esahash al secondo (EH/s) il 18 aprile.

Bitcoin hash rate (screenshot). Fonte: MiningPoolStats

Come riportato da Cointelegraph ad inizio settimana, le stime del valore dell'hash rate sono tutt'altro che concrete e possono essere fuorvianti, tanto che sono emerse richieste di rivalutare il modo in cui viene misurato e riportato da coloro che tentano di trarre conclusioni rialziste sulla forza del prezzo di BTC.

Tuttavia, come recita il vecchio adagio, "il prezzo segue l'hash rate", ed alcuni analisti continuano ad osservare con attenzione questo parametro proiettato sempre più in alto.

Un punto focale è costituito dalla Russia, che nell'ultimo anno ha intensificato l'attività di mining per diventare, secondo quanto riportato dall'organo di informazione in lingua russa Kommersant, il secondo maggior miner al mondo nel 2023.

Se da un lato si teme che i governi con una quota maggioritaria di hash rate possano fare pressione sui miner di Bitcoin per censurare le transazioni, altri ritengono che il vero "pericolo" sia l'utilizzo dell'hash rate per lo scopo per cui è stato creato: guadagnare Bitcoin.

"Gli avversari che ipoteticamente usano l'hash rate per censurare le transazioni #btc sono un diversivo rispetto agli avversari che effettivamente usano l'hashrate per guadagnare #btc", riporta Pierre Rochard, vicepresidente della ricerca di Riot Platforms, in un recente commento sull'argomento.

I miner di Bitcoin non stanno ancora accumulando BTC

Un'occhiata allo stato attuale dei saldi dei miner mostra che, su una base di 30 giorni, le vendite di BTC sono in aumento.

Il 18 aprile, i miner di Bitcoin hanno diminuito le loro disponibilità di 648 BTC rispetto ad un mese fa, secondo i dati di Glassnode.

Le variazioni sono significative rispetto alle svendite che hanno accompagnato l'implosione di FTX nel quarto trimestre dello scorso anno.

Grafico della variazione della posizione netta dei miner di Bitcoin. Fonte: Glassnode

Questo articolo non contiene consigli o raccomandazioni di investimento. Ogni investimento e operazione di trading comporta dei rischi e i lettori devono condurre le proprie ricerche prima di prendere una decisione.

Traduzione a cura di Walter Rizzo