Bitcoin (BTC) comincia la nuova settimana al di sotto dei 30.000$, mentre si avverano le previsioni degli analisti di un retest del supporto a breve termine.

Dopo l'ultima chiusura settimanale, la criptovaluta più capitalizzata ha registrato un classico ribasso con l'evaporazione degli ultimi guadagni: riusciranno a tornare?

In vista di una settimana abbastanza leggera dal punto di vista dei dati macro, è probabile che i catalizzatori giungano da altre fonti, mentre la price action di BTC si concentra su una zona di supporto chiave.

La posta in gioco per i trader è alta, poiché la settimana precedente ha offerto l'opportunità di investire nuovamente nelle altcoin mentre Bitcoin stesso riduceva il suo rialzo. Con un ritracciamento ora in atto, l'attenzione si concentrerà sulla capacità di queste altcoin di resistere ai loro livelli più elevati.

Dal punto di vista tecnico, i fondamentali della rete Bitcoin sono prossimi ai massimi storici, non mostrando alcun segno di flessione ultimamente.

Magari è troppo presto per determinare l'impatto dei prezzi sugli hodler, ma la tentazione di vendere ai massimi di 10 mesi è evidente, dal momento che la percentuale dell'offerta complessiva di BTC è ora in attivo di un impressionante 75%.

Esaminiamo insieme questi ed altri fattori nella rassegna settimanale dei potenziali fattori scatenanti del prezzo di Bitcoin.

Prezzo di BTC: 30.000$ in bilico

Dopo un fine settimana "noioso" per la price action di BTC, la volatilità è ritornata in pieno stile in occasione della chiusura settimanale del 16 aprile.

Con essa si è verificato un ritorno a 30.000$ per BTC/USD, marcando il suo primo importante retest di supporto dopo aver toccato i massimi di 10 mesi sopra i 31.000$ la scorsa settimana.

I trader e gli analisti avevano ampiamente previsto tale movimento, sostenendo che avrebbe rappresentato un sano ritracciamento per predisporre la continuazione del trend rialzista.

Ho ricomprato tutto ciò su cui ho preso profitto.

Ridurrò al di sotto di 29.700$ BTC e di 2.000$ ETH.

Nel peggiore dei casi, guadagnerò un po' meno sulle posizioni complessive. Nel migliore dei casi, guadagno molto.

Ma in generale, il rischio è abbastanza definibile da permettermi di rientrare.

Michaël van de Poppe, fondatore e CEO della società di trading Eight, è tra coloro che hanno puntato all'acquisto appena al di sotto dei 30.000$, ma mantenendo aperte le opzioni in caso di una correzione più profonda.

"Bitcoin si sta dirigendo verso le aree long. Sta tornando verso il minimo del range, attraverso il quale si può concedere uno sweep come punto di ingresso verso i 32.000$", annuncia ai suoi follower su Twitter.

"28.600$ potrebbero rappresentare un ingresso long, ma a quel punto credo che non partiremo verso nuovi massimi, per ora".
Grafico a quattro ore commentato di BTC/USD. Fonte: Michaël van de Poppe/ Twitter

La risorsa analitica Skew evidenzia come il ribasso si sia verificato sugli exchange, menzionando una "netta divergenza" tra i venditori spot e i trader di derivati.

CVD aggregati e Delta di $BTC LTF
Il sell off guidato dal mercato spot è stato effettuato dopo l'apertura giornaliera; c'è stata una divergenza netta tra il mercato spot che ha venduto il rimbalzo all'inizio e i perp che si sono spinti fino al rimbalzo.

"Questo è esattamente il retest di BTC di cui stavo parlando", prosegue il popolare trader e analista Rekt Capital, esprimendo un certo ottimismo.

"$BTC sta attualmente ritestando con successo la parte superiore della Bull Flag da cui il prezzo è uscito qualche giorno fa. Una sua tenuta qui costituirebbe un buon segnale di contribuzione per la continuazione".

Un grafico allegato mostra che BTC/USD sia prossimo a posizionarsi su un'importante trend line su timeframe giornaliero.

Grafico giornaliero commentato di BTC/USD. Fonte: Rekt Capital/ Twitter

Un Daan Crypto Trades più cauto ha comunque segnalato un braccio di ferro tra i rialzisti e coloro che si limitano a negoziare l'attuale intervallo.

"Gli operatori del range di Bitcoin si divertono come matti, mentre i breakout trader rimangono intrappolati in queste deviazioni/wick del range", recita parte del commento odierno.

"Probabilmente continuerà a oscillare finché una delle due parti non si arrenderà".
Grafico orario commentato di BTC/USD. Fonte: Daan Crypto Trades/ Twitter

Gli utili dominano il dibattito macro

Dopo una settimana di dati macroeconomici fondamentali, i prossimi giorni offriranno ai trader di asset di rischio un po' di tregua.

Verso la fine della settimana arriveranno le statistiche sulla disoccupazione e sul settore manifatturiero degli Stati Uniti, ma l'attenzione macro sarà rivolta altrove, in particolare agli utili.

Questi sono attesi, tra l'altro, dai pesi massimi Tesla e Netflix – oltre che da una serie di banche – tutti elementi molto considerati dagli operatori di mercato sulla scia dei recenti eventi.

"La stagione degli utili è ufficialmente arrivata", riassume la risorsa di analisi finanziaria The Kobeissi Letter.

La scorsa settimana, Tedtalksmacro, un opinionista finanziario anch'egli focalizzato sulle criptovalute, ha riassunto il contesto attuale come altamente favorevole ad un rialzo di Bitcoin.

"Il prezzo ha rotto la struttura del mercato ribassista, i dati macro hanno un andamento favorevole, gli oscillatori del momentum si sono azzerati + la liquidità del dollaro USA è superiore ai livelli di pre-stagnazione... Eppure la maggioranza continua a cercare swing short verso nuovi minimi", sostiene.

"~500 giorni di ribasso hanno creato un forte pregiudizio...".

Tuttavia, il quadro appare più complesso per quanto concerne i mercati azionari stessi, con un consenso difficile da appurare tra gli operatori di mercato.

Sven Henrich, CEO di NorthmanTrader, richiede ulteriori prove di un breakout prima che la narrativa del "bull market" dell'S&P 500 possa considerarsi valida.

"Un giorno potranno avere ragione, ma a mio avviso, sulla base della storia, un nuovo bull market non è confermato fintanto che l'$SPX non si muove al di sopra della 20MA mensile e SOSTIENE tale movimento, cioè lo difende come supporto", recitava un tweet della scorsa settimana.

Henrich si riferiva ad una dichiarazione di Tom Lee, managing partner e responsabile della ricerca presso Fundstrat Global Advisors, che ha descritto gli operatori ribassisti come "intrappolati".

"L'altra valutazione è quella della 100MA settimanale, che si trova appena al di sopra di 4200. Sebbene gli sviluppi siano stati tecnicamente rialzisti dai minimi di ottobre, i mercati sono vicini a questi punti di resistenza chiave e il $VIX si trova al limite del suo trend rialzista pluriennale", prosegue Henrich.

"Le recenti iniezioni di liquidità, che hanno contribuito a sopprimere la volatilità, saranno sufficienti a sostenere un movimento al di sopra della resistenza, dato che l'economia si sta avvicinando ad una recessione secondo lo staff della Fed? Questa è la grande domanda che suppongo tutti debbano porsi".
S&P 500 vs. Indice della volatilità VIX. Fonte: Sven Henrich/ Twitter

La difficoltà di mining di Bitcoin punta al quinto record di fila

In ciò che sta assumendo una cadenza bisettimanale, i fondamentali della rete Bitcoin non propongono altro che nuovi massimi storici.

Questa settimana, la difficoltà è destinata a salire – attualmente dello 0,45% – secondo le stime del sito di monitoraggio BTC.com.

Fondamentali del network Bitcoin (screenshot). Fonte: BTC.com

Questo segnerà il quinto aumento consecutivo, che non si verificava da febbraio 2022.

Dall'inizio del 2023 sono stati aggiunti più di 4 mila miliardi al conteggio della difficoltà, mentre anche l'hash rate raggiunge continuamente nuovi massimi.

I dati raccolti il 15 aprile da MiningPoolStats hanno stimato l'ultimo massimo storico a 413,4 esahash al secondo (EH/s). Il 1° gennaio, l'hash rate stimato era di 285 EH/s.

Bitcoin hash rate (screenshot). Fonte: MiningPoolStats

Come riportato in precedenza da Cointelegraph, tuttavia, le variazioni dell'hash rate in sé e per sé potrebbero non essere rilevanti come metro di valutazione della condizione di salute di Bitcoin se misurate con cifre esatte.

Come affermato da Jameson Lopp, co-fondatore e chief technology officer di Casa, in un nuovo blog post pubblicato nella stessa data in cui è stato stimato il massimo storico dell'hash rate, tutto potrebbe non essere come sembra.

"Ogni volta che vedete qualcuno affermare che un cambiamento nell'hashrate della rete è degno di nota, dovreste sempre mettere in dubbio il metodo e l'intervallo di tempo utilizzato per ottenere la stima dell'hashrate", sintetizza Lopp, dopo aver confrontato vari metodi di stima dell'hashrate.

Su Bitcoin restano solo le old hand

Mentre i 30.000$ spuntano e vengono testati come supporto, aumenta la tentazione di vendere tra coloro che hanno superato il mercato ribassista del 2022.

I volumi medi delle transazioni on-chain hanno raggiunto i massimi da diversi mesi, secondo i dati della società di analisi Glassnode.

Volume medio delle transazioni in BTC. Fonte: Glassnode

Complessivamente, più di tre quarti dell'offerta di BTC estratti sono ora in attivo – il massimo da un anno a questa parte – e probabilmente ciò rappresenta un chiaro incentivo a prendere parte del profitto dal tavolo.

Percentuale degli indirizzi di BTC in profitto. Fonte: Glassnode

Analizzando la composizione del mercato, Checkmate, analista principale di Glassnode on-chain, giunge a conclusioni incoraggianti.

I detentori a lungo termine superano in modo significativo i detentori a breve termine o gli speculatori, con il bear market del 2022 che ha innescato una scossa che ha reso il mercato più resistente alle fluttuazioni dei prezzi.

"Nessuno, tranne gli HODLers più accaniti, è rimasto, nessuno sa che siamo saliti del 100% dai minimi. Probabilmente torneranno davvero solo quando ci avvicineremo ai massimi storici", prevede su Twitter.

Checkmate aggiunge che "quasi nessuno di coloro che sono qui da più di mesi sta spendendo in questo momento".

"Sembra che richiedano e pretendano prezzi più alti prima di vendere. Io so che è così", scrive.

L'"avidità" si allontana dal picco di novembre 2021

Sebbene Bitcoin sia lontano dal massimo storico di 69.000$, un parametro che si sta rapidamente avvicinando al contesto di novembre 2021 è il Crypto Fear & Greed Index (Indice della Paura e dell'Avidità).

I dati dimostrano che il ritorno a 30.000$ sia stato caratterizzato da un rapido "aumento dell'avidità" in tutto il mercato delle criptovalute.

Alla data odierna, Fear & Greed totalizza 69/100, a solo 10% di distanza dal punteggio di 75/100 raggiunto quando BTC/USD ha toccato il suo picco più recente.

Cointelegraph ha spesso riferito dell'atmosfera potenzialmente eccessiva all'interno del sentiment di quest'anno, e ora i nervi sembrano essersi distesi.

"Non è un parametro su cui scommetto, perché è in ritardo, ma dà una buona indicazione di quando cercare di ridurre il rischio e di essere cauti", commenta il famoso trader Crypto Tony a proposito dell'indice.

"L'ultima volta che abbiamo raggiunto la soglia dei 75 è stato il 7 novembre 2021, quando Bitcoin era scambiato ad oltre 65.000$. Spunti di riflessione".
Crypto Fear & Greed Index (screenshot). Fonte: Alternative.me

I punti di vista, i pensieri e le opinioni qui espressi sono esclusivamente degli autori e non riflettono o rappresentano necessariamente quelli di Cointelegraph.

Traduzione a cura di Walter Rizzo