Stando a quanto riportato giovedì 26 aprile dal portale d'informazione Le Monde, il Conseil d'État della Repubblica Francese ha modificato l'importo fiscale sulla vendita di criptovalute, ora un fisso al 19% piuttosto che dinamico fino ad un massimo del 45% come in passato.

Il Conseil d'État ha dichiarato che la modifica alla normativa fiscale è stata possibile grazie ad una nuova classificazione del Bitcoin (BTC), ora differente per attività commerciali e non commerciali.

Verranno tuttavia esonerati dal tasso fisso i profitti generati dal mining di criptovalute, considerata un'attività non commerciale, ed i guadagni ottenuti grazie ad imprese professionali, che verranno invece tassate come attività industriali e commerciali.

Le Monde sottolinea che la decisione di cambiare l'importo fiscale per le criptovalute è stata presa in seguito all'appello al più alto organo normativo francese da parte dei cittadini, allo scopo di modificare le regolamentazioni sul trading di monete digitali in vigore sin da luglio 2014.

Quest'anno la Francia sta lavorando duramente alle proprie regolamentazioni per criptovalute. A gennaio il Ministero dell'Economia ha formato una speciale task-force allo scopo di studiare il settore, mentre a marzo il governo ha proposto il divieto del trading in criptovalute da parte delle società d'investimento sino all'implementazione di leggi ben definite per l'industria.

Sempre a marzo, pare che l'ente francese per la regolamentazione dei mercati finanziari stesse lavorando ad una normativa che incoraggiasse lo sviluppo di Initial Coin Offerings (ICO).