Nei prossimi mesi, secondo specialisti delle risorse umane, il crollo del crypto exchange FTX e il potenziale contagio che ne è derivato potrebbero innescare un'accelerazione dei licenziamenti nelle cryptoimprese.

Un rapporto del 14 novembre della piattaforma di aggregazione di dati sulle criptovalute CoinGecko ha rilevato che, a partire dal 13 novembre, il settore delle criptovalute abbia registrato finora 4.695 licenziamenti nel 2022, pari al 4% dei tagli al personale di tutte le "startup tecnologiche".

Tuttavia, gli autori del rapporto avvertono che i licenziamenti nel settore potrebbero amplificarsi nei prossimi mesi, quando il "reale impatto" dell'improvviso crollo di FTX avrà effetto:

"Con il crollo di FTX e il suo reale impatto sul settore tuttora in divenire, nei mesi a seguire potrebbero verificarsi ulteriori licenziamenti".

Discutendo con Cointelegraph, il fondatore di CryptoRecruit Neil Dundon sostiene che, sebbene gli eventi di FTX causeranno alcuni licenziamenti, non hanno modificato il trend più ampio secondo cui il reclutamento segue i prezzi degli asset.

"I licenziamenti sono stati coerenti e hanno seguito lo stesso trend dei prezzi delle criptovalute. FTX non ha cambiato questa tendenza più ampia, anche se è stato un evento tragico", ha riferito, aggiungendo:

"Ci saranno dei licenziamenti a causa di questa situazione, ma ciò rappresenterà un'opportunità per i progetti validi di acquisire talenti: noi lo stiamo facendo".

Kevin Gibson, fondatore della società di recruitment Proof of Search, è meno ottimista, affermando di avere un candidato che avrebbe dovuto iniziare a lavorare, ma che si è visto "ritirare" l'offerta durante la prima telefonata con l'azienda.

Gibson ha affermato che sia difficile prevedere come si evolverà il crollo di FTX, considerando che "muta ogni giorno", ma ha dichiarato che l'esperienza del suo candidato "non sarà un incidente isolato".

Le aziende del settore crypto hanno già subito una serie di licenziamenti nel corso dell'anno a causa della flessione del mercato.

Tra i più recenti tagli al personale del settore si annoverano il licenziamento di 1.000 dipendenti da parte del provider di pagamenti Stripe, il taglio del 22% dello sviluppatore di blockchain Flow Dapper Lab e il licenziamento del 10% della società di venture capital Digital Currency Group. Tutti i licenziamenti sono entrati in vigore ad inizio novembre.

Anche la società di investimenti Galaxy Digital, focalizzata sugli asset digitali, avrebbe previsto un taglio del 20% il 1° novembre.

Secondo Yahoo Finance, Coinbase avrebbe lasciato a casa altri 60 dipendenti il 10 novembre.

L'ultimo rapporto di CoinGecko segue un precedente rapporto del 4 novembre, che esaminava le città più colpite dai licenziamenti in ambito blockchain.

In cima alla lista c'era San Francisco, sede della Silicon Valley e tra i maggiori poli tecnologici e di innovazione del mondo, seguita da Dubai, New York City e Singapore.