FTX, crypto exchange in fallimento, ha presentato una mozione in tribunale per rimuovere la sua divisione di Dubai dalla procedura di ristrutturazione in corso negli Stati Uniti.
In un documento depositato in tribunale il 2 agosto, FTX ha sostenuto che la sua divisione di Dubai non conduceva alcuna attività prima della dichiarazione di fallimento; pertanto, è improbabile che la sovvenzione possa ripristinare le sue operazioni. Il tribunale inizierà la prima udienza sulla questione il 23 agosto.
Nel documento, l'exchange ha sottolineato che FTX Dubai è solvibile in termini di bilancio e, pertanto, una "procedura di liquidazione volontaria in conformità con le leggi degli Emirati Arabi Uniti consentirebbe una distribuzione tempestiva del saldo di cassa positivo dopo il pagamento di tutte le passività in sospeso e la liquidazione di tutte le attività".
FTX Dubai è una filiale diretta, interamente controllata, della divisione europea di FTX, che ha ottenuto una licenza di provider di servizi di asset virtuali dalla Virtual Assets Regulatory Authority (VARA) di Dubai. FTX Dubai detiene attualmente circa 4,5 milioni di dollari in diversi conti, di cui 4 milioni di dollari vincolati da VARA come garanzia per la licenza.
Il 25 luglio, VARA ha confermato alla dirigenza di FTX Dubai che il denaro vincolato sarebbe stato sbloccato nell'ambito della liquidazione di FTX Dubai, secondo la legge degli Emirati Arabi Uniti:
"Tutti gli asset di FTX Dubai sono situati negli Emirati Arabi Uniti e sostanzialmente tutte le attività di FTX Dubai prima del pignoramento si sono svolte negli Emirati Arabi Uniti, i Debitori hanno determinato che una tempestiva liquidazione volontaria locale di FTX Dubai in conformità alle leggi degli Emirati Arabi Uniti è nel migliore interesse dei Debitori e del loro patrimonio".
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FTX Dubai dovrebbe stipulare un accordo con il liquidatore nominato per attuare le procedure amministrative di base e promuovere l'amministrazione regolare ed efficiente della liquidazione.
FTX ha presentato istanza di fallimento l'11 novembre 2022, avviando la procedura di fallimento per 102 entità associate in tutto il mondo.
Traduzione a cura di Walter Rizzo