G20 continuerà a non intervenire in maniera diretta sul settore delle criptovalute almeno fino ad ottobre: la notizia è stata confermata in un recente incontro tra stati membri.
Tale decisione è stata presa in seguito ad un periodo di consultazione lungo quattro mesi, avviato dalla Finance Ministers & Central Bank Governors (FATF) durante lo scorso vertice, a marzo di quest'anno. Al tempo, i rappresentanti delle varie nazioni erano stati invitati a presentare suggerimenti e indicazioni su come meglio approcciarsi al settore delle criptovalute.
Pare che al momento il G20 preferisca adottare una posizione equilibrata per quanto riguarda il settore delle criptovalute, affermando che la tecnologia presenta sia numerosi vantaggi che potenziali rischi.
"Innovazioni tecnologiche, comprese quelle alla base dei beni crittografici, possono offrire enormi benefici al sistema finanziario e all'intera economia", viene spiegato all'interno del documento.
"Tuttavia i beni crittografici sollevano questioni relative alla protezione dei consumatori e degli investitori, all'integrità dei mercati, all'evasione fiscale, al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo".
Jean-Pierre Landau, celebre funzionario statale e studioso francese, ha recentemente rilasciato un resoconto sulle criptovalute, nel quale afferma che regolamentare questa tecnologia in maniera diretta non è "né desiderabile né necessario".
"La regolamentazione diretta non è desiderabile, in quanto ci costringerebbe a definire, classificare e di conseguenza soffocare oggetti essenzialmente fluidi e ancora indeterminati"