Dalla nascita del Bitcoin circa dieci anni fa ad oggi, il 2017, l'Anno del Gallo secondo il calendario cinese, è stato senz'ombra di dubbio il periodo più indaffarato per il mercato delle criptovalute. Ora, con l'Anno del Cane alle porte, vale la pena dare un'occhiata a quel che è successo negli ultimi quattordici mesi.
Tutto è iniziato in sordina a gennaio del 2017, quando il Bitcoin sfondò il muro dei 1.000$. Non tutti lo avevano previsto, ma il mercato delle criptovalute avrebbe lasciato il segno, sia nel pubblico generale che nei mercati globali.
Una scalata graduale
Il 2017 ha dato un caloroso benvenuto al Bitcoin, comodamente in prima posizione con un valore di oltre 1.000$. È stato un inizio anno particolarmente lento per criptovalute come Bitcoin, Litecoin e Ethereum, le più importanti in termini di capitalizzazione di mercato, che per un lungo periodo si sono mosse essenzialmente in maniera orizzontale.
Leggere scosse nel secondo trimestre
Solo nel secondo trimestre dell'anno le cose hanno cominciato a farsi interessanti, con prezzi fortemente volatili che venivano spediti in orbita. Questi rapidi incrementi hanno stimolato l'interesse del pubblico, e sempre più notizie riguardanti le criptovalute hanno raggiunto la gente comune.
A fine maggio, il prezzo del Bitcoin era raddoppiato, mentre nel medesimo arco di tempo quello del Litecoin era passato da 3$ a 25$. Per quanto riguarda invece Ethereum, il suo valore era aumentato di oltre il 1.400%
Il boom delle ICO
La crescita repentina del mercato delle criptovalute ha portato alla nascita di un gran numero di ICO e nuove monete. Nel mese di aprile l'industria delle ICO crebbe enormemente di valore, da appena 6.000 dollari a 150 milioni: sempre più compagnie tentavano di racimolare fondi sfruttando questa nuova forma di finanziamento.
La mania delle ICO e l'interesse nei loro confronti da parte di nuovi investitori portò il mercato delle criptovalute ad attrarre le attenzioni di un ampio pubblico generalista. Un gran numero di nuovi utenti s'interessarono all'industria, spingendo verso l'alto il prezzo delle monete più importanti.
La fine della Guerra Civile
Il Bitcoin ed i suoi colleghi più rilevanti avevano bisogno di ottenere il supporto e l'interesse di quanti più utenti possibili. Tuttavia, sotto la superfice stava per scoppiare una vera e propria guerra civile, che raggiunse il suo picco quando la rete Bitcoin faticò a gestire l'afflusso di nuovi individui.
La comunità, divisa come mai prima d'ora, propose vari suggerimenti per risolvere il problema: UAHF contro UASF. Questa differenza di opinioni portò a disordini nel mercato del Bitcoin, mentre le due fazioni lottavano con le unghie e con i denti per avere la meglio sui propri avversari.
Dopo un leggero crollo dei prezzi poco prima del mese di agosto, il risultato finale fu molto migliore del previsto sia per il Bitcoin che per l'alternativa appena nata, Bitcoin Cash. Al termine della guerra avvenne sia la fork che l'iniziazione del protocollo SegWit, con una reazione positiva da parte dei mercati.
Una nuova ondata d'interesse
Al termine delle lotte interne al Bitcoin arrivò una nuova ondata d'interesse, questa volta sostenuta dal denaro di Wall Street. E anche coloro che fino a quel momento avevano evitato il Bitcoin perché troppo volatile cominciarono ad investire nel mercato.
Gli interessi e le opinioni di Wall Street portarono ad una maggiore presenza del Bitcoin tra i mezzi tradizionali d'informazione, facendo di conseguenza lievitare i prezzi.
Interessi indesiderati
Tuttavia il Bitcoin e le altre criptovalute venivano ancora visti dalle masse come uno strumento per criminali del dark web. Molti enti regolatori, impreparati e scettici riguardo a questo sistema monetario decentralizzato, decisero di reprimere la nuova tecnologia.
La Cina diede inizio alle danze con un divieto generalizzato sulle ICO, che nel frattempo erano divenuto incredibilmente popolari, rincarando successivamente la dose con l'abolizione delle piattaforme di exchange.
Poco dopo la Russia seguì l'esempio del vicino asiatico, ma a questo punto il mercato delle criptovalute era già crollato e subito risalito. L'industria infatti quasi non reagì alla notizia che la Russia avrebbe impedito ai propri cittadini l'accesso agli exchange di Bitcoin.
Impennata mostruosa
Divenne a questo punto evidente che il Bitcoin e le altre criptovalute erano diventati troppo grandi per essere fermati: mentre il flusso di notizie negative non riusciva a far vacillare le monete digitali, l'interesse tornò più forte che mai, facendo impennare i prezzi.
A fine novembre il Bitcoin superò i 10.000$, dopodiché sfondò con incredibile semplicità una barriera da 1.000$ dopo l'altra, raggiungendò quota 20.000$ in appena 18 giorni.
Correzione dei prezzi ed il boom delle Altcoin
L'improvviso incremento dei prezzi era dovuto principalmente all'introduzione dei future nei mercati delle criptovalute. Tali strumenti d'investimento di Wall Street legittimarono ulteriormente le monete digitali, permettendo ad un maggior numero di utenti di partecipare attivamente a questo nuovo mercato.
Dopo una breve sosta a 20.000$, il prezzo del Bitcoin scese velocemente a quota 13.000$, faticando verso fine anno a raggiungere nuovamente valori tanto alti. Durante questo periodo si è tuttavia assistito ad una forte crescita di parecchie Altcoin, come Bitcoin Cash, Ripple e Ethereum.
La bolla del nuovo anno
La correzione verso il basso è continuata per tutto gennaio sia per Bitcoin che per le altre criptovalute. Molti hanno ipotizzato che la causa principale fosse da addebitare al Capodanno Cinese in arrivo, paragonando le statistiche di questo periodo con quelle degli anni passati.
Tuttavia, quando il Bitcoin scese sotto quota 10.000$, dimezzando il suo valore originale, le speculazioni ed i resoconti dei mezzi d'informazione tradizionali spinsero i prezzi ancora più verso il basso. Si è infatti molto parlato di un possibile divieto da parte della Corea del Sud, che si è poi rivelato un falso allarme. Anche in India ci sono stati parecchi fraintendimenti in seguito ad un discorso del Ministro delle Finanze.
Nell'ultimo mese il prezzo del Bitcoin è crollato fino a 6.200$, tanto che in molti hanno proclamato per l'ennesima volta la morte della criptovaluta. Tuttavia il Bitcoin è ora tornato a quota 10.000$, e continua a salire con l'avvicinarsi del Capodanno Cinese.
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