Stando ad un resoconto recentemente pubblicato dal Fondo Monetario Internazionale (FMI), l'effetto network potrebbe innescare l'adozione in massa del denaro virtuale. In particolare, all'interno della propria analisi il FMI identifica sei fattori che potrebbero rapidamente incrementare l'utilizzo nei pagamenti di valute digitali: convenienza, ubiquità, complementarità, tariffe più economiche, aumento della fiducia e infine il sopracitato effetto network.

Il documento afferma:

"Le prime cinque ragioni potrebbero rappresentare la scintilla che accende il fuoco del denaro digitale; la sesta il vento che farà propagare l'incendio. Non bisognerebbe sottovalutare la capacità dell'effetto network di incrementare il livello d'adozione di nuovi servizi."

A sostegno della propria tesi l'istituzione cita il rapido passaggio da e-mail a SMS, e successivamente da SMS a piattaforme di messaggistica come WhatsApp: la velocità di queste transizioni può essere attribuita proprio al continuo passa parola fra gli utilizzatori.

Il FMI dedica inoltre una sezione del proprio resoconto alla questione delle Central Bank Digital Currencies (CBDC), vale a dire monete digitali distribuite da banche centrali. A tal proposito l'organizzazione propone un approccio ibrido, che possa stabilire una collaborazione fra settore pubblico e privato: tali asset verrebbero definiti Synthetic CBDC (sCBDC).

Ad aprile Christine Lagarde, a capo del Fondo Monetario Internazionale, ha dichiarato che gli innovatori del settore blockchain stanno facendo tremare il mondo della finanza tradizionale:

"Penso che il lavoro di questi innovatori e di chiunque utilizzi i registri distribuiti, non importa se questi beni vengano definiti soltanto asset digitali oppure vere e proprie valute [...] abbia chiaramente dato uno scossone al sistema."