"Non sembra che le criptovalute rappresentino un rischio per la stabilità finanziaria", ha dichiarato il Fondo Monetario Internazionale (FMI) in un resoconto pubblicato nella seconda settimana di aprile.
In un commento sulle monete digitali rilasciato all'interno del suo Global Financial Stability Report, l'organizzazione continua ad incoraggiare accordi internazionali per quanto riguarda la regolamentazione della nuova tecnologia. "Potrebbero rappresentare un rischio se divenissero più popolari senza le appropriate misure di sicurezza", continua il documento.
Il resoconto non esclude tuttavia la possibilità che le criptovalute possano "trasformare le attività finanziarie":
“È impossibile sapere fino a che punto le criptovalute potranno alterare l'infrastruttura finanziaria, o se la maggior parte delle monete digitali sparirà come già accaduto in altri episodi di innovazione tecnologica (molte aziende operanti nel settore informatico sono scomparse dopo il boom di fine anni '90, ad esempio). Prima che possano trasformare le attività finanziarie in maniera significativa e duratura, le criptovalute dovranno prima ottenere la fiducia ed il supporto sia dei consumatori che delle autorità".
Per ottenere tale fiducia, continua il documento, bisognerà prima raggiungere il consenso all'interno della comunità normativa internazionale riguardo alla natura degli asset in criptovaluta: sono monete, oppure security?
Anche Mark Carney, presidente della Financial Stability Board (FSB) e direttore della Bank of England, ha dichiarato al G20 di marzo che le criptovalute "non rappresentano un rischio" per l'economia mondiale.
Christine Lagarde, direttrice del Fondo Monetario Internazionale, ha adottato un atteggiamento simile nei confronti delle criptovalute: ne riconosce i "potenziali benefici", mettendo al tempo stesso in guardia dai potenziali utilizzi illeciti di tale tecnologia. "Dando un'occhiata prudente alle criptovalute non si corre il rischio di condannare o approvare a priori tali asset", ha scritto la donna in un recente articolo.