Secondo quanto riferito dall'agenzia di notizie BloombergQuint, i legislatori indiani hanno proposto di applicare una pena detentiva di 10 anni per i cittadini che hanno a che fare con le criptovalute.

Secondo un rapporto del sito web The Block, la nuova severissima regolamentazione fa parte di un disegno di legge intitolato "Banning Cryptocurrencies and Regulation of Official Digital Currency Bill 2019,".

La normativa sarebbe rivolta non solo a chi detiene, mina, acquista o vende criptovalute, ma anche a chi ne ha a che fare direttamente o indirettamente all'interno del paese.

Se approvata, la legge ordinerà ai cittadini indiani di dichiarare i propri cryptoasset entro 90 giorni e di smaltirli "in conformità alle istruzioni del governo centrale". Il disegno di legge include un sistema di sanzioni che prevede multe del valore triplo rispetto alla "perdita causata al sistema".

Considerato come "perseguibile penalmente e senza possibilità di cauzione", il reato può addirittura portare ad una pena detentiva della durata di 10 anni.

Pare che il nuovo disegno di legge proponga inoltre lo sviluppo di una nuova criptovaluta nazionale, chiamata Rupia Digitale.

Le prime consultazioni interministeriali sui divieti sono cominciate nell'aprile di quest'anno, quando le agenzie di stampa indiane hanno segnalato una nuova proposta che prevede una messa al bando totale delle criptovalute.

Il 4 giugno, la RBI ha ufficialmente negato di essere coinvolta o tantomeno a conoscenza di un disegno di legge del governo, sostenendo di non averne mai ricevuto una copia né di aver discusso della nuova proposta con il governo centrale.