Nel tentativo di aggirare gli effetti delle sanzioni, l’Iran potrebbe tentare di mettere in atto uno dei primi casi di protezionismo delle valute digitali.

Stando a un tweet della testata giornalistica Iran International, mercoledì la banca centrale iraniana ha annunciato una decisione del governo secondo cui le valute digitali scambiate nel paese devono essere state minate all’interno dei confini iraniani, vietando così lo scambio di asset digitali estratti all’estero.

Anche se molti osservatori hanno fatto notare che il provvedimento sarà quasi impossibile da applicare, l’avvocato Fatemeh Fannizadeh ha chiarito che il divieto potrebbe essere rivolto principalmente alle banche e alle entità forex che usano le crypto per pagare le importazioni:

“Non credo che sarà applicato a livello individuale, le piattaforme di scambio non potrebbero praticamente operare. Più che un divieto generale, si tratta di una disposizione che impone a banche e enti forex di usare crypto iraniane per trasferimenti i internazionali. L’Iran non è collegato al network SWIFT..."

Verso la fine di aprile, la banca centrale iraniana ha ratificato la regolamentazione che consentirà a banche e altre istituzioni finanziarie di usare criptovalute per pagare prodotti d'importazione. In questo quadro normativo, le istituzioni possono usare crypto provenienti da attività di mining autorizzate dallo Stato per effettuare acquisti. Sembra che il nuovo provvedimento abbia l’obiettivo di assicurare che solo crypto estratte da mining farm approvate vengano usate a tale scopo.

Dal 2019, i regolatori hanno rilasciato oltre un migliaio di licenze per attività di crypto mining, inclusa un’operazione turca da 6.000 mining rig.

Le nuove norme potrebbero far parte di una strategia più ampia, in sviluppo da anni, contro le sanzioni internazionali. Sin dal 2018, l’istituto di ricerca iraniano Majlis Research Center sollecita il paese a usare le criptovalute per aggirare le devastanti sanzioni economiche, con la pubblicazione di un report che spiega come sfruttare gli asset digitali per il commercio internazionale:

“Secondo gli esperti, un modo per evitare gli effetti avversi delle sanzioni ingiuste prevede l’uso di criptovalute per il commercio con l’estero.”

Nonostante queste nuove iniziative per creare un canale di pagamento crypto autorizzato per le importazioni, negli ultimi mesi la relazione dell’Iran con gli asset digitali è stata piuttosto instabile. A gennaio, diversi funzionari pubblici hanno attribuito i blackout diffusi alle strutture di crypto mining illegali, mentre gli esperti sostengono che la causa più probabile sia stata l’infrastruttura in rovina ignorata da tempo.