Nonostante le sanzioni commerciali internazionali in atto, il Ministero dell'Industria, delle Miniere e del Commercio iraniano ha approvato l'uso di criptovalute per le importazioni nel Paese.

Secondo le notizie locali, il Ministro del Commercio Reza Fatemi Amin ha confermato che sono state approvate norme dettagliate che delineano l'uso delle criptovalute per il commercio e la fornitura di carburante ed elettricità ai miner di Bitcoin (BTC) e criptovalute nel Paese.

Domenica, in occasione di una fiera dell'industria automobilistica, Amin ha illustrato il cambiamento normativo, appena una settimana dopo che il Paese ha effettuato il primo ordine di importazione di veicoli per un valore di 10 milioni di dollari, utilizzando le criptovalute come metodo di pagamento. Il ministero del Commercio iraniano aveva precedentemente indicato che l'uso delle criptovalute e degli smart contract sarebbe stato ampiamente utilizzato nel commercio estero entro settembre 2022.

In seguito all'importazione finanziata con criptovalute, l'Associazione iraniana delle importazioni ha richiesto parametri normativi chiari, atti a garantire che le imprese e gli importatori locali non siano ostacolati da direttive mutevoli.

Il ministro ha evidenziato come le nuove regolamentazioni specificano tutte le questioni relative alle criptovalute, compreso il processo di concessione delle licenze e la fornitura di carburante ed energia agli operatori di mining nel Paese.

Le imprese locali potranno importare veicoli in Iran ed una serie di beni importati utilizzando le criptovalute al posto dei pagamenti in dollari o in euro.

Le sanzioni commerciali internazionali contro l'Iran sono state in gran parte dovute all'opposizione al suo programma nucleare, che ha sostanzialmente tagliato fuori il Paese dal sistema bancario globale.

Da allora l'Iran ha spostato la sua attenzione sull'adozione delle criptovalute come mezzo per affrontare e potenzialmente aggirare le sanzioni per le importazioni, data la natura decentralizzata delle blockchain pubbliche come Bitcoin ed Ethereum, che non sono controllate da governi o autorità centrali.

A giugno 2021 il Ministero dell'Industria, delle Miniere e del Commercio iraniano ha concesso licenze operative a 30 centri di crypto mining nel Paese, mentre sono stati approvati più di 2.500 permessi per l'avvio di nuove attività di estrazione. Nei mesi successivi, il governo ha dato inizio ad un giro di vite alle operazioni di mining illegali e persino imposto un divieto di mining di tre mesi per alleviare la pressione sulla rete elettrica nazionale.