Il governo irlandese ha approvato una proposta di legge per attuare la Quinta Direttiva Antiriciclaggio dell'Unione Europea: lo rivela il portale d'informazione Irish Times.

Tale Direttiva, entrata in vigore a luglio dello scorso anno, stabilisce una nuova struttura normativa per gli organi europei di regolamentazione, così da poter combattere in maniera più efficace riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo nel settore delle monete digitali. In particolare l'obiettivo è quello di porre fine all'anonimato dei conti bancari, migliorando al tempo stesso il processo di scambio d'informazioni con le autorità. I paesi dell'Unione Europea dovranno incorporare questa legge all'interno delle proprie strutture giuridiche entro il 20 gennaio del 2020.

Oltre al riconoscimento della direttiva europea, l'Irlanda pianifica di rafforzare le regolamentazioni attualmente in vigore, ostacolando ulteriormente l'impiego di "monete virtuali per il finanziamento del terrorismo e limitando l'utilizzo di carte prepagate". Il Ministro della Giustizia Charlie Flanagan ha commentato:

"La realtà è che il riciclaggio di denaro è un crimine che consente ai terroristi di operare, distruggendo al contempo numerose vite. I criminali mirano a sfruttare a proprio vantaggio i confini aperti dell'Unione Europea, e per tale ragione è necessario implementare misure per l'intero continente. L'Irlanda supporta pienamente le disposizioni della Quinta Direttiva Antiriciclaggio dell'Unione."

Lo scorso mese Anastasios A. Antoniou, un membro dell'EU Blockchain Observatory and Forum, ha affermato che il settore delle criptovalute dovrà trovare la propria collocazione all'interno delle strutture giuridiche correnti, piuttosto che tentare di eluderle:

"Affinché i registri distribuiti raggiungano il proprio vero potenziale, non dovrebbero tentare di evitare o aggirare le leggi, ma al contrario trovare il proprio posto all'interno di una struttura giuridica versatile e ben strutturata, che consenta di sfruttare appieno questa tecnologia".