Un gruppo di ricerca con sede in Israele, che attualmente studia il settore delle monete digitali, ha sconsigliato alla banca centrale del paese di distribuire una propria criptovaluta.
Tale gruppo è stato fondato a novembre dello scorso anno proprio dalla Banca d'Israele, allo scopo di "valutare il problema delle Central Bank Digital Currencies [CBDC]". I risultati della ricerca sono stati rivelati proprio questa settimana.
"Le banche centrali di tutto il mondo stanno valutando la possibilità di distribuire una moneta digitale e/o utilizzare tecnologie distribuite per i propri sistemi di pagamento, ma nessuna economia avanzata ha ancora rilasciato una criptovaluta per l'utilizzo su larga scala", è possibile leggere all'interno del documento.
"Il gruppo di ricerca sconsiglia pertanto alla Banca d'Israele la distribuzione nel prossimo futuro di una moneta digitale. È necessario continuare a studiare il settore e seguire gli sviluppi globali prima che sia possibile raccomandare il rilascio di una criptovaluta nazionale".
Tale decisione non sorprende di certo: recentemente anche l'Unione Europea è arrivata alla conclusione che al momento è sconsigliabile lanciare una CBDC. A settembre di quest'anno, il presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi ha infatti affermato che attualmente "non c'è alcun bisogno concreto" di distribuire una nuova valuta all'interno dell'Eurozona, in quanto la domanda per il denaro cartaceo tra i paesi membri "continua a crescere".
Ciononostante Israele sembra nel complesso favorevole all'idea di criptovaluta: a febbraio di quest'anno a Corte Suprema ha infatti emesso un mandato temporaneo che impedisce alle banche del paese di limitare i propri servizi alle aziende operanti nel settore delle monete digitali.