Stando ad un articolo pubblicato questa settimana sul giornale giapponese Nikkei, l'Agenzia Nazionale di Polizia del Giappone ha presentato accuse penali in 537 casi contro istituzioni finanziarie che avevano condotto attività di riciclaggio di denaro.

Complessivamente, nel corso dell'intero 2019 le forze dell'ordine hanno ricevuto ben 440.492 segnalazioni per transazioni illecite. Di tale cifra, 300.786 avevano basi abbastanza solide da avviare delle indagini. 

Fra tutte le compagnie segnalate, le istituzioni di deposito come le banche hanno rappresentato circa l'80% dei casi, mentre le compagnie di carte di credito il 5,6%. Il numero di aziende operanti nel settore delle criptovalute è stato 5.996, vale a dire soltanto l'1,4% del totale.

I progressi tecnologici hanno notevolmente semplificato il processo di segnalazione dei casi di riciclaggio in Giappone: tuttavia, nonostante il numero di denunce sia fortemente aumentato, la percentuale di crimini continua a diminuire.

L'Agenzia Nazionale di Polizia ha confermato questi dati: nel 2019 si è assistito al maggior numero di segnalazioni per transazioni illegali di sempre. Nel 2018 erano stati segnalati 417.465 casi.

Le forze dell'ordine hanno attribuito questo incremento delle segnalazioni ad un irrigidimento della sorveglianza nei confronti degli istituti finanziari.

La percentuale di transazioni illecite continua a diminuire

Dato che il sistema giudiziario giapponese gode di un tasso di condanna del 99%, la percentuale di casi nel settore delle criptovalute terminati con una condanna appare sorprendentemente bassa.

Pertanto, mentre l'adozione delle criptovalute continua a crescere e il numero di casi d'uso per questa tecnologia si espande, la percentuale di transazioni illecite diminuisce sempre più.