Un dirigente della banca privata svizzera Julius Baer ha affermato che le criptovalute si trovano ancora in uno stadio di selezione "darwiniana".

In un'intervista recentemente pubblicata su Arabian Business, Christian Gattiker-Ericsson, Chief Strategist e Head of Research and Investment Solutions di Julius Baer, ha dichiarato:

"Ci troviamo ancora in questo processo di selezione darwiniana dove svariati modelli di business vengono provati e testati, ma non abbiamo ancora assistito ad un chiaro vincitore."

Le criptovalute sono "più simili all'oro che a delle valute"

Gattiker-Ericsson ha anche espresso la propria opinione su questa nuova classe di asset, sostenendo che molte criptovalute "lottano con il fatto che i loro supply pattern sono limitati o piatti, il ché le rende in realtà più simili all'oro che a delle valute."

Per certi versi in discordanza con il concetto di decentralizzazione che ha portato alla nascita delle criptovalute, l'uomo ha affermato che gli innovatori dovrebbero "trasferire la fiducia" che è "insita nelle valute, nelle banche centrali, nei governi", e trasporla in un "mondo virtuale e decentralizzato."

Il dirigente ha anche definito la blockchain una nuova frontiera, sottolineando che Julius Baer sta esplorando le possibilità offerte da questa tecnologia in quanto "potrebbe cambiare le regole del gioco."

Inversione di rotta

Come osserva Arabian Business nel proprio articolo, lo scorso anno Bernhard Hodler, il vecchio CEO di Julius Baer, aveva comparato le criptovalute al gioco d'azzardo. Nonostante al tempo Hodler sconsigliasse ai propri clienti di investire in questo settore, da allora Julius Baer ha cambiato completamente opinione sulle criptovalute.

A febbraio infatti l'istituzione bancaria ha annunciato il proprio piano di offrire ai clienti la possibilità di accedere a servizi basati su asset digitali, tramite una collaborazione con la crypto bank Seba Crypto.