Nell'eventualità di un ulteriore crollo simile a quello innescato da Terra, i principali exchange coreani hanno deciso di formare un nuovo sistema di emergenza che entrerà in azione entro le prossime 24 ore.

In base al nuovo sistema, gli exchange si riuniranno per far fronte ad improvvisi effetti negativi sul mercato, come accaduto lo scorso mese con Terra.

Secondo quanto riportato dall'organo di informazione locale Daily Sports, l'accordo è stato raggiunto dopo che cinque dei maggiori exchange di criptovalute del paese, Upbit, Bithumb, Coinone, Korbit e Gopax, hanno partecipato lunedì ad una sessione dell'Assemblea nazionale, l'organo legislativo della Corea del Sud, per affrontare il tema dell'equità del mercato.

I rappresentanti degli exchange, i membri dell'Assemblea nazionale e Lee Bok-hyeon, presidente dei Servizi di vigilanza finanziaria (FSS), hanno discusso gli aspetti di un nuovo codice di condotta a cui gli exchange aderiranno volontariamente al fine di proteggere gli investitori.

Il nuovo codice prevede anche l'introduzione, a settembre, di un sistema di allerta per segnalare agli investitori la presenza di asset virtuali insolitamente ad alto rischio, a causa di variazioni anomale dei prezzi o di altre attività insolite. 

Ad ottobre saranno riviste le linee guida per la quotazione sulle piattaforme, introducendo un sistema di valutazione regolare per tutti i token quotati.

A maggio, il crollo dell'ecosistema Terra ha portato a decine di miliardi di dollari di perdite e ad una serie di problemi legali per il fondatore, Do Kwon, il quale avrebbe evaso circa 40 milioni di dollari di tasse attraverso Terraform Labs.

Il codice mira a rendere sistemiche le quotazioni e le cancellazioni dei token, allo scopo di massimizzare la conformità normativa ed eliminare le differenze nelle linee guida di quotazione tra i vari exchange.

Giovedì Jun Hyuk Ahn, responsabile del mercato coreano di Ledger, ha dichiarato a Cointelegraph che questa nuova direzione rafforzerà la fiducia – costantemente in bilico –degli investitori nei confronti dei crypto exchange, dichiarando:

"È troppo presto per prevedere esattamente cosa accadrà, ma dovrebbe portare più armonia nel mercato [...] Una maggiore trasparenza sui processi di quotazione e delisting aiuterà a riportare la fiducia dei trader di criptovalute persa con l'incidente di Luna".

Gli exchange nazionali si sono assunti la colpa di aver permesso agli investitori di negoziare Terra (LUNA) durante il suo crollo. Il numero di possessori coreani di LUNA è cresciuto del 180% tra il 6 e il 18 maggio, aumentando da 100.000 a circa 280.000. In quel periodo, la stablecoin Terra USD (UST) ha perso l'ancoraggio al dollaro statunitense, mentre LUNA è scesa da oltre 60$ a meno di 0,01$. Le nuove linee guida mirano ad impedire agli exchange di consentire agli investitori di negoziare token così altamente volatili, chiudendo le negoziazioni entro 24 ore o cancellandole completamente.

I titolari di LUNA in Corea

Prima del crollo: 100.000
Dopo il crollo: 280.000

I coreani sono semplicemente diversi.

D'altra parte, un rapporto locale di News1 pubblicato mercoledì ha affermato che gli exchange potrebbero subirne le conseguenza nel lungo periodo, nel caso in cui venissero stabilite tali linee guida. Il rapporto sostiene che le nuove e severe linee guida per la quotazione ostacolerebbero la capacità degli exchange di generare entrate dalle quotazioni delle altcoin:

"Gli exchange nazionali spesso si assicurano i profitti quotando le altcoin non quotate dai concorrenti, in quanto i volumi di scambio delle altcoin sono piuttosto elevati".

Gli exchange coreani sono, a tutti gli effetti, sotto i riflettori insieme al fondatore e CEO sudcoreano di Terraform Labs, Do Kwon. Kwon è stato indagato dal temuto Financial and Securities Crime Investigation Team, altrimenti noto come Grim Reapers di Yeoui-do, per presunti illeciti ed evasione fiscale.

Mercoledì scorso, i Grim Reaper hanno scoperto documenti dell'ufficio delle imposte di Seoul che confermano che Kwon e Terraform Labs abbiano evaso circa 40 milioni di dollari di imposte sulle società e sul reddito nel 2021, secondo l'agenzia di stampa The JoongAng.

Kwon ha negato le accuse di riciclaggio di denaro ed evasione fiscale, compresa quella di aver incassato oltre 2,7 miliardi di dollari negli ultimi tre anni dall'ecosistema Terra. Tuttavia, la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti è tuttora intenzionata ad ascoltare Kwon presso la Corte d'Appello degli Stati Uniti, con l'accusa di aver venduto titoli non registrati tramite Mirror Protocol.