Secondo quanto riferito nella giornata di ieri da NBC LA, a Los Angeles, in California, un trader di bitcoin sta affrontando un procedimento giudiziario per un presunto giro d'affari bitcoin-fiat del valore di svariati milioni di dollari.

Utilizzando lo pseudonimo di "Bitcoin Maven", dal 2014 al 2017 la cinquantenne Theresa Tetley avrebbe guadagnato almeno 300.000$ all'anno grazie al suo mercato nero, che utilizzava il sito web localbitcoins.com. Le autorità sostengono che tra le mani della 'Maven' siano passati dai 6 ai 9,5 mln di dollari.

Tetley si è dichiarata colpevole delle accuse federali, tra cui la gestione di un'impresa di transazioni di denaro non registrata. Secondo i procuratori, Tetley avrebbe anche ricavato profitti dal traffico di droga.

Nei documenti del tribunale, la Maven viene accusata di "aver alimentato un sistema finanziario basato sul mercato nero [...] deliberatamente esistito all'esterno dell'industria bancaria regolamentata".

Il governo ha chiesto una pena detentiva federale di 30 mesi, mentre l'avvocato difensore di Tetley chiede che venga ridotta a un anno.

I procuratori federali hanno inoltre richiesto la confisca di 40 Bitcoin (che al momento equivalgono a circa 269.600$), oltre ai 292.264$ e ai 25 lingotti d'oro già sequestrati dalle forze dell'ordine il 30 marzo.

La sentenza era prevista per lunedì 11 giugno, ma è stata rinviata a data da destinarsi.

Il Dipartmento del Tesoro della Financial Crimes Enforcement Network (FinCEN) regola i mercati cripto-fiat ai sensi della legislazione vigente sui money transmitter.

A partire dal 2011, gli exchange di criptovalute statunitensi sono stati soggetti al Bank Secrecy Act (BSA). Nel 2013, il FinCEN ha emesso ulteriori linee guida per chiarire che gli exchange devono registrarsi come Money Service Business (MSB) e ad attenersi alle norme antiriciclaggio (AML) e ad una serie di misure di sicurezza interne volte alla prevenzione della criminalità finanziaria.