Alcune alluvioni nella provincia cinese del Sichuan hanno causato grossi danni ad importanti imprese di mining dell'area. La notizia è stata pubblicata sul sito d'informazione locale Golden Finance (金色财经) il 30 giugno.

L'Ecns, il portale in lingua inglese del China News Service (CNS), segnala che le alluvioni hanno interessato anche altre quattro provincie, e che sarebbero avvenute tra il 27 e il 28 giugno.

Golden Finance sostiene che un importante centro di mining di criptovalute sia stato pesantemente danneggiato, causando la perdita di "decine di migliaia" di dispositivi per il mining. Secondo il sito, sarebbe "quasi impossibile" riparare l'hardware.

Al momento non è ancora chiaro quali fossero le criptovalute minate dagli apparati.

Mining

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Attrezzatura danneggiata nella provincia del Sichuan. Fonte: Golden Finance

Il mining è una pratica che utilizza la potenza di calcolo di appositi dispositivi inseriti nel network della criptovaluta per processare transazioni ed emettere nuove monete. Si crede che entro fine 2018 solo la rete bitcoin arriverà a consumare lo 0,5% dell'energia mondiale.

Secondo quanto segnalato da Cointelegraph, circa il 70% delle attività di mining di bitcoin hanno luogo in Cina. In particolare, la provincia del Sichuan si è guadagnata l'appellativo di "capitale del mining", grazie all'altissima concentrazione di imprese di mining nell'area, attirate dal clima freddo e dal basso costo dell'energia elettrica.

Diversi siti di notizie, tra cui Golden Finance, hanno associato le alluvioni ad un calo dell'hashrate (la potenza di calcolo totale) della rete bitcoin. Tuttavia, i dati del sito web Blockchain.com mostrano che dal 27 al 28 giugno l'hash rate è invece aumentato, indicando che gli effetti del disastro non sono stati abbastanza significativi da influenzare l'intero network.

Chart mining

Hashrate della rete bitcoin (TH/s). Fonte: Blockchain.com