La polizia malese ha arrestato quattro miner di criptovalute dopo aver scoperto che rubavano la corrente elettrica dalla società statale di distribuzione, la Sarawak Energy Berhad (SEB).

Secondo il Malay Mail, le autorità hanno effettuato per due giorni delle perquisizioni in alcuni negozi, che ritenevano fossero coperture per centrali di mining. Le attività si trovavano nelle città di Jalan Tun Ahmad Zaidi Adruce, Jalan Pahlawan e Jalan Tunku Abdul Rahman.

Secondo gli investigatori, i ladri avrebbero sottratto più di 59.000$ al mese in corrente. Anche l’Electrical Inspectorate Unit (EIU) del Ministero dell’Energia di Sarawak ha partecipato all’operazione, e ha successivamente fornito ulteriori dettagli sul funzionamento della strategia dei criminali:

“In tutti gli edifici sono stati riscontrati dei cavi pericolosamente collegati alla centralina principale, nascosti nel soffitto di gesso, aggirando così i contatori preposti alla misurazione dei consumi elettrici.”

I negozi pagavano 191$ al mese per la corrente, il che sembra suggerire che i miner, manomettendo i contatori, utilizzavano questi edifici come copertura. Alcuni dati dell’EIU dimostrano che dal 2018 in poi sono stati registrati 50 casi di furto di energia elettrica correlati alle crypto.

Recentemente, anche le autorità del Kirghizistan hanno scoperto una mining farm illegale in una zona economica agevolata del Paese.

Pure la Repubblica dell’Abkhazia sta affrontando una notevole crescita di questo tipo di operazioni, nonostante siano proibite dal 2018. Secondo le autorità doganali, solo negli ultimi sei mesi sarebbero entrate nel Paese attrezzature per il mining dal valore complessivo di oltre 589.000$.