Meta, società Big Tech, ha deciso di eliminare i token non fungibili dalle sue piattaforme di social media, Facebook e Instagram, dopo circa 10 mesi dal loro lancio.

Stephane Kasriel, responsabile del commercio e delle tecnologie finanziarie di Meta, ha twittato la notizia il 13 Marzo, affermando che l'azienda sta "terminando" il suo supporto agli NFT per "concentrarsi su altri modi con cui aiutare creatori, persone e aziende".

Alcune novità sui prodotti: nell'azienda stiamo esaminando attentamente le priorità per concentrarci maggiormente. Per il momento stiamo eliminando gli oggetti digitali da collezione (NFT) per concentrarci su altri modi per sostenere i creatori, le persone e le aziende. [1/5]

— Stephane Kasriel (@skasriel) March 13, 2023

Kasriel ha aggiunto che l'azienda sta ancora dando priorità ai modi in cui gli utenti possono "connettersi con i loro fan e monetizzare" e si concentrerà sulla costruzione di strumenti di pagamento all'interno della piattaforma e attraverso le app di messaggistica, oltre che sulla monetizzazione dei Reels, i video di breve durata presenti su Facebook e Instagram.

Inoltre, Kasriel ha parlato di un'attenzione particolare a Meta Pay, la piattaforma di pagamento dell'azienda, che in futuro potrebbe supportare le criptovalute, secondo i documenti depositati a Maggio.

E continueremo a investire negli strumenti fintech di cui le persone e le aziende avranno bisogno per il futuro. Stiamo semplificando i pagamenti con Meta Pay, rendendo più facile il checkout e il payout e investendo nei pagamenti tramite messaggistica in tutta Meta. [5/5]

— Stephane Kasriel (@skasriel) March 13, 2023

Gli NFT sulle piattaforme hanno avuto una durata relativamente breve: a Maggio sono iniziati i test con alcuni creator selezionati su Instagram, per poi estendersi a Giugno su Facebook.

Ad Agosto le funzionalità NFT si sono nuovamente ampliate, dal momento che Instagram ha reso disponibili gli strumenti in oltre 100 Paesi. Nel Novembre dello scorso anno, Meta ha lanciato un "kit di strumenti end-to-end" per mintare e scambiare NFT all'interno di Instagram.

L'annuncio ha ricevuto aspre critiche dalla community crypto, con l'artista NFT Dave Krugman che ha twittato che si trattava di "una mossa poco lungimirante" e che Meta "ha mollato prima ancora di iniziare".

E "chiudere per ora" è semplicemente una follia. La fiducia guadagnata nell'ultimo anno è stata sprecata, allontanando ancora di più gli artisti.

— Dave (@dave_krugman) March 13, 2023

"La fiducia guadagnata nell'ultimo anno è andata sprecata", ha aggiunto Krugman.

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Il podcaster Marc Colcer ha detto che la mossa "sembra poco lungimirante per un'azienda che dovrebbe pensare a lungo termine" e ha chiesto trasparenza sulla decisione di Meta di eliminare il supporto NFT.

Mi piacerebbe avere un po' di trasparenza sul perché di questa decisione. Sembra una visione a breve termine per un'azienda che dovrebbe pensare a lungo termine. È molto deludente vedere Meta rimanere indietro rispetto ai tempi.

Facebook è superato e Instagram è impostato sullo stesso percorso. Spero che decidiate di... https://t.co/KwIR5RGhQ6

— Marc C00lcer (33.3%) (@marccolcer) March 13, 2023

Allen Hena, cofondatore dell'azienda Web3 Earth Labs, è stato più severo con il suo feedback, affermando che Meta ha abbandonato l'idea perché "si è resa conto che l'utilizzo di reti crittografiche pubbliche significa che non è possibile exploitare i creatori".

Abbiamo capito che l'utilizzo di reti crittografiche pubbliche significa non poter exploitare creatori, persone e aziende nello stesso modo in cui lo si è fatto finora.

— allen.earth.eth (@0xAllen_) March 13, 2023

L'abbandono degli strumenti NFT da parte di Meta si allinea ad altre misure volte alla riduzione dei costi in tutta l'azienda, per concentrarsi sulle sue costose ambizioni legate al metaverso.

Solo l'anno scorso, Reality Labs, la divisione che si occupa della costruzione di metaversi, ha registrato le maggiori perdite annuali, pari a 13,7 miliardi di dollari. A Novembre Meta ha anche effettuato il primo licenziamento di massa nella storia dell'azienda, tagliando il 13% della sua forza lavoro, circa 11.000 persone.