Mercoledì è stato rilasciato il nuovo documentario di Netflix a tema crypto, intitolato Trust No One: The Hunt for the Crypto King, suscitando molto interesse. Il documentario è basato sulla misteriosa morte del fondatore dell'ormai fallito crypto exchange canadese QuadrigaCX.

Il fondatore della piattaforma sarebbe morto durante un viaggio in India, portando con sé le chiavi dei crypto wallet contenenti l'equivalente di circa 250 milioni di dollari.

A tale evento hanno fatto seguito indagini non ufficiali e numerose teorie di cospirazione. Il documentario investigativo mira a chiarire un po' il mistero intorno al caso che lascia perplessi ancora oggi, ispirandosi al thriller investigativo "DON'T F*CK WITH CATS", molto apprezzato dalla community. Un utente di Twitter ha riportato:

"L'ho guardato stasera in palestra. Sono arrivato solo a metà, ma è pazzesco: La più grande campanella d'allarme è fingere la morte con il morbo di Crohn, davvero?! Non è necessario un medico per sapere che la malattia di Crohn raramente porta alla morte!"

Un altro utente ha espresso un'opinione simile:

"Che storia assurda! Aprite quella tomba!"

Un utente, che in passato avrebbe presumibilmente utilizzato QuadrigaCX, ha affermato di essersi reso in anticipo di atteggiamenti sospetti e di esser riuscito a prelevare i soldi in tempo. Dopo aver visto il documentario, ha scritto:

"Avevo molte monete in quell'exchange. Ma un giorno ho percepito qualcosa di strano nel modo in cui gli scambi venivano gestiti. Avendo impostato i sistemi Bloomberg per AIMCO, avevo una buona sensazione di come questi exchange dovrebbero funzionare. In quel momento ho prelevato tutte le monete".

Correlato: Netflix annuncia una nuova serie sull'hack da 120.000 BTC a Bitfinex

Malgrado il documentario sia abbastanza coinvolgente e non richieda conoscenze di crittografia, molti nella crypto community che hanno seguito da vicino la storia – o che ne sono state vittime – lo hanno giudicato abbastanza soddisfacente nella sua realizzazione.

Mike Oltoff, fondatore e CEO di Coin card, ha dichiarato che molti dei suoi amici abbiano svolto un cameo nel documentario, compreso lui stesso:

"È così strano vedere un gruppo di miei amici in un documentario, ma sono stati tutti bravissimi! Abbastanza divertente, anche io svolgo un cameo in questo documentario sullo sfondo di uno dei video su Patryn".

In conclusione, pare che le teorie di cospirazione sulla falsa morte del fondatore, architettata allo scopo di fuggire con milioni di dollari in criptovalute, abbiano risuonato nella maggior parte degli spettatori.