È stata rilevata su Internet una nuova truffa che prende di mira i proprietari dei siti web che pubblicano banner pubblicitari attraverso il programma AdSense di Google. Lo schema richiede Bitcoin (BTC) in cambio della prevenzione di un attacco, che porterebbe presumibilmente alla sospensione dell'account AdSense degli utenti.

Lo schema di estorsione è stato segnalato dal blog KrebsOnSecurity il 17 febbraio. Il post sostiene che alcuni proprietari di siti web avrebbero ricevuto un messaggio che recita:

"Molto presto l'avviso di cui sopra apparirà senza dubbio sulla dashboard del tuo account AdSense! Ciò accadrà perché stiamo per inondare il tuo sito con un'enorme quantità di traffico web generato direttamente dai bot con un bounce rate del 100% e migliaia di IP in rotazione, un incubo per ogni publisher AdSense. Inoltre, utilizzeremo i nostri sofisticati bot per aprire, in un ciclo infinito di durata variabile, ogni banner AdSense che viene eseguito sul tuo sito."

Nel messaggio, i cybercriminali chiedono inoltre l'equivalente di 5.000$ in BTC per annullare l'attacco.

L'utente che ha condiviso il messaggio con KrebsOnSecurity ha dichiarato che le recenti statistiche sul traffico di AdSense hanno rilevato un aumento sostanziale del traffico non valido. Google ha definito come un classico caso di "threat sabotage", in cui il criminale cerca di far partire un'azione di contrasto nei confronti del publisher inondando il sito web con traffico proveniente da fonti non valide.

Le rigide norme di Google in materia di annunci pubblicitari

La notizia arriva sulla scia delle nuove norme sugli annunci di Google. Il team di sviluppo di AdSense sostiene di poter smettere di mostrare gli annunci ancor prima che si verifichino i click non validi. "Quest'anno miglioriamo ancora di più le nostre difese migliorando i sistemi che identificano il traffico potenzialmente non valido o le attività ad alto rischio prima della pubblicazione degli annunci. Queste difese ci consentono di limitare la pubblicazione degli annunci per proteggere ulteriormente i nostri inserzionisti e utenti", ha spiegato Google.

In precedenza, Google ha assunto una linea piuttosto dura nei confronti della decentralizzazione e delle criptovalute. L'esempio più importante dell'ostilità di Google si è verificato nel giugno del 2018, quando la società ha annunciato che avrebbe vietato tutta la pubblicità relativa alle criptovalute aggiornando le sue politiche sui servizi finanziari.

Più di recente, Google ha inserito nella sua blacklist parole alcune keyword che menzionano Ethereum (ETH) sulla sua piattaforma pubblicitaria Google Ads. Google ha confermato che "Ethereum" è stato inserito nella blacklist "indipendentemente dalla natura del servizio che viene promosso".

Bitcoin: aumenta la domanda dei criminali

La criptovaluta più famosa al mondo sta guadagnando popolarità tra i criminali di tutto il mondo. A febbraio, nei Paesi Bassi sono scoppiate due lettere bomba in due uffici diversi, e un criminale anonimo ha chiesto un pagamento in Bitcoin per prevenire attacchi futuri.

In Thailandia, un uomo è stato rapito e torturato per un riscatto di 740.000$ in BTC. Dopo aver consegnato tutti i fondi a sua disposizione ai criminali (circa 46.000$), è riuscito tuttavia a scappare dai suoi rapitori proprio mentre stavano preparando la sua esecuzione.