Sembra che James Bullard, il presidente della Federal Reserve Bank of St. Louis, non capisca perché molti si stanno affidando alle criptovalute come mezzo di scambio invece che a una valuta uniforme come il dollaro statunitense.
Martedì, in un’intervista sul programma Squawk Box di CNBC, Bullard ha affermato che il problema per i pagamenti non sono le valute scambiabili elettronicamente, quanto piuttosto quelle emesse privatamente, come avviene per molte criptovalute. A sostegno della sua tesi, ha menzionato un periodo negli Stati Uniti prima della Guerra Civile, caratterizzato dalla confusione e dall’avversione per lo scambio tra “equivalenti in dollari Bank of America, dollari JPMorgan e dollari Wells Fargo.”
“Credo che la stessa cosa si verificherebbe con Bitcoin,” ha spiegato Bullard. “La gente non vuole usare una valuta non uniforme. Quando vai in uno Starbucks, forse paghi con Ethereum, forse con Ripple, forse con Bitcoin, forse con un dollaro. Non è così che facciamo le cose.”
"You don't want to go to a non-uniform with currency," says the Fed's Bullard on $BTC: pic.twitter.com/QfLgP64ST9
— Squawk Box (@SquawkCNBC) February 16, 2021
Il presidente della Fed ha citato altre valute emesse privatamente a livello globale tenute a rispettare le stesse restrizioni di qualsiasi valuta emessa da un’autorità centrale. Proseguendo, ha aggiunto che le valute private non sono in grado di mantenere un valore stabile contro beni e altre valute, né la loro offerta futura è “del tutto chiara.”
I commenti di Bullard sono emersi martedì mattina, mentre Bitcoin (BTC) toccava un nuovo massimo storico oltre i 50.000$. Anche se il presidente della Fed ha detto che considerare la criptovaluta un rivale dell’oro "potrebbe essere un buon modo per pensare a Bitcoin", ha riservato gran parte dei suoi commenti positivi per il dollaro statunitense:
“L’economia globale continuerà a basarsi sul dollaro per molto tempo. Se il prezzo dell’oro sale o scende, oppure se il prezzo di Bitcoin sale o scende, la situazione non cambia affatto.”