Le blockchain private, come quelle aziendali, finiranno per "fallire miseramente": lo ha affermato il CEO di Abra durante il programma "Balancing The Ledger" di Fortune.
Bill Barhydt, CEO dell'app di investimenti e wallet Abra, ha dichiarato che l'idea di una criptovaluta veramente decentralizzata contraddice la nozione di blockchain privata.
A differenza delle blockchain pubbliche, come quelle di Bitcoin (BTC) ed Ethereum (ETH), alle quali può accedere o unirsi chiunque, le blockchain private rappresentano una rete di tipo permissioned, con vari controlli che ne limitano l'accesso, ed operano quindi in modo simile ai database centralizzati.
Durante il programma, Barhydt ha confrontato le soluzioni blockchain aziendali con il concetto di extranet, il termine utilizzato per definire il protocollo di rete locale molto popolare negli anni '90. Una extranet rappresenta una rete privata controllata, alla quale può accedere solo un gruppo utilizzato di utenti.
Il CEO di Abra crede che il fenomeno extranet rappresenti "esattamente quello che sta succedendo con tutte queste inutili blockchain aziendali".
Barhydt è convinto che le blockchain private siano destinate a fallire:
"Le persone hanno questa idea fallace di far funzionare la blockchain all'interno del firewall [...] Tutto ciò fallirà miseramente [...] Il punto principale è avere una criptovaluta veramente decentralizzata, e una blockchain privata non ha davvero senso."
La posizione di Barhydt fa eco alle dichiarazioni dello sviluppatore di Bitcoin e socio di Blockchain Capital Jimmy Song, che nel giugno 2018 ha dichiarato che l'uso della tecnologia blockchain per un sistema privato e centralizzato, come un'impresa, "non ha alcun senso".
Nell'intervista, Barhydt ha inoltre commentato il recente lancio della criptovaluta di JPMorgan Chase, il JPM Coin. Barhydt crede che JPMorgan Chase abbia snaturato la loro nuova iniziativa, poiché sembrerebbe più un "ledger pensato per la liquidazione degli scambi commerciali" che una moneta. Senza usare mezzi termini, ha poi etichettato il progetto come "una completa perdita di tempo", soprattutto "se si tratta davvero una blockchain privata e una moneta privata".
Recentemente, il CEO di Ripple (XRP) Brad Garlinghouse ha dichiarato che JPM Coin non "coglie affatto" il significato di criptovaluta, sostenendo che "introdurre una rete chiusa oggi è come lanciare AOL dopo l'IPO di Netscape." Garlinghouse ha anche evidenziato la confusione che verrebbe generata utilizzando sistemi del genere: "se banche che utilizzano monete digitali differenti volessero effettuare transazioni fra loro, dovrebbero prima creare dei mercati per consentire il trading di tali monete, oppure scambiarle con una valuta fiat comune."