Secondo quanto riportato il 21 luglio dal Financial Express, la Reserve Bank of India (RBI) ha sollecitato la Corte Suprema del paese a regolamentare le criptovalute.

Nell'aprile di quest'anno, la RBI ha annunciato che smetterà di fornire servizi a imprese o persone che si occupano di criptovalute, a causa degli elevati rischi associati a tali asset.

Secondo l'avvocato senior della RBI Shyam Divan, è necessario regolamentare il bitcoin (BTC) e le altre criptovalute poiché questi "strumenti particolari incoraggeranno le transazioni illegali".

Divan ha anche sottolineato che le criptovalute potrebbero potenzialmente avere un impatto sui flussi di denaro globali.

Il legale ha spiegato che al momento la questione è sotto esaminazione da un comitato interdisciplinare istituito nel 2017 e guidato dal segretario per gli affari economici Subhash Garg. La RBI impiegherà tre settimane per rispondere a diverse petizioni sui regolamenti.

Il 19 luglio, la Corte Suprema ha rinviato l'udienza definitiva sul divieto imposto dalla RBI, originariamente prevista per il 20 luglio, all'11 settembre.

La misura restrittiva ha suscitato varie critiche nella comunità cripto indiana, facendo nascere anche una petizione online che ne richiede la cancellazione. A maggio, la Corte suprema dell'India ha deciso di non concedere un'ingiunzione provvisoria richiesta da undici imprese colpite dal divieto.

La nuova normativa è entrata in vigore il 5 luglio, allo scadere dei tre mesi concessi dalla banca centrale.

Il 12 luglio, una fonte anonima del governo indiano ha rivelato che le autorità avrebbero intenzione di classificare le criptovalute come merci, invece di implementare un divieto generale.