L'economista Nouriel Roubini ha dichiarato che le criptovalute sono "un cancro in metastasi", e che esistono "prove schiaccianti che dimostrano la presenza dilagante di frodi e abusi" nel settore delle monete digitali. L'uomo ha anche criticato le politiche in materia di conformità adottate dall'exchange BitMEX, in un articolo intitolato "The Great Crypto Heist".

Pare che fonti anonime vicine a BitMEX abbiano svelato a Roubini che numerosi criminali sfruttano l'exchange per riciclare ingenti quantità di denaro:

"Alcune fonti interne a BitMEX mi hanno svelato che questo exchange viene utilizzato ogni giorno per portare a termine attività di riciclaggio su larga scala, da parte di terroristi e altri criminali provenienti principalmente da Russia e Iran. L'exchange non fa nulla per ostacolare tali operazioni, e genera profitti da esse."

Roubini ha inoltre affermato che la piattaforma infrange svariate regolamentazioni relative ai titoli mobiliari:

"In ogni caso, sappiamo per certo che BitMEX non rispetta le regolamentazioni antiriciclaggio e Know Your Customer. Nonostante l'azienda affermi di non offrire i propri servizi ai clienti provenienti da Stati Uniti e Regno Unito, soggetti pertanto a tali normative, il loro metodo di 'verifica' della cittadinanza è un semplice controllo dell'indirizzo IP, che può essere facilmente occultato con una normalissima applicazione VPN. Questa mancanza di diligenza costituisce una palese violazione delle regolamentazioni."

A supporto delle proprie affermazioni, l'economista ha citato numerosi studi. Uno fra questi stabilisce che il 95% delle transazioni in Bitcoin sia in realtà falso: questo, afferma Roubini, rende la frode in questa industria "la regola e non l'eccezione". Un altro resoconto dichiara invece che l'80% delle Initial Coin Offering (ICO) condotte nel 2017 si sia rivelato essere una truffa.