Le autorità russe continuano a fare poca chiarezza sulla regolamentazione delle crypto come Bitcoin (BTC) nel Paese, anche dopo aver approvato la prima legge statale in materia.

Il Ministero delle Finanze russo ha proposto una serie di emendamenti alla legge chiamata "On Financial Assets", o DFA, che vieta molte operazioni correlate alle criptovalute.

Secondo l'agenzia di stampa locale Izvestia, gli emendamenti proposti prevedono un "divieto assoluto di qualsiasi operazione con denaro virtuale per i privati e gli imprenditori individuali", ad eccezione di tre casi. Il ministero vuole vietare tutte le operazioni con le crypto, tranne l'ottenimento di beni attraverso l'eredità, il fallimento e le procedure di esecuzione.

Gli emendamenti intendono inoltre proibire ai miner di ricevere un pagamento per l'estrazione di una valuta. Izvestia riferisce che "l'attività di estrazione della criptovaluta è legale, ma perde il suo valore finanziario perché il pagamento viene solitamente elaborato in Bitcoin e Ether".

Le ultime notizie portano ancora più confusione nell'attuale situazione legale della Russia con riguardo alle criptovalute. Dopo che il Paese ha finalmente approvato il disegno di legge DFA nel luglio 2020, le autorità locali hanno successivamente dichiarato che la regolamentazione sarà stabilita in un'altra legge chiamata "On Digital Currency", o DA. Mentre il disegno di legge DA dovrebbe essere approvato alla fine del 2020, la legge DFA dovrebbe essere adottata nel gennaio 2021, vietando i pagamenti crypto in Russia.

Alla fine di agosto 2020, l’autorità di regolazione russa delle telecomunicazioni Roskomnadzor ha bloccato il più grande sito web del paese relativo alle criptovalute, BestChange.ru. Fornendo un aggregatore di circa 400 exchange locali, la piattaforma avrebbe pubblicato informazioni sull'acquisto o la vendita di beni come Bitcoin. BestChange sostiene invece di non aver mai fornito informazioni su tali servizi.