Il Financial Supervisory Service (FSS) della Corea del Sud – il principale regolatore finanziario del Paese – sta pianificando di rivolgersi alla Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti per acquisire informazioni sugli ETF spot su Bitcoin.
L'FSS esamina e supervisiona le istituzioni finanziarie sotto l'ampia supervisione della Financial Services Commission.
Il 5 febbraio, il capo dell'FSS Lee Bok-Hyun ha presentato un piano di attività per il 2024 presso il Financial Supervisory Service di Seoul. Il piano prevede visite ai principali mercati finanziari avanzati, come New York, nel secondo trimestre dell'anno per discutere vari aspetti dei mercati finanziari sudcoreani, tra cui discussioni sugli ETF spot su Bitcoin (BTC), stando a un rapporto.
Il capo dell'FSS ha rivelato che intende incontrare il presidente della SEC Gary Gensler nel corso del 2024 al fine di discutere di asset digitali e di ETF spot su Bitcoin, tra le altre questioni. Ha aggiunto che la recente approvazione da parte della SEC degli ETF spot su Bitcoin ha esercitato un forte impatto sulle politiche finanziarie mondiali.
L'annuncio di Lee giunge a poche settimane dall'approvazione da parte della SEC dei primi ETF spot su Bitcoin negli Stati Uniti. Con una decisione storica, la SEC ha approvato 11 ETF spot il 10 gennaio. In precedenza, la SEC aveva negato le richieste di ETF spot, citando le dimensioni ridotte del mercato crypto, che lo rendono incline alla manipolazione.
Dopo che la SEC ha approvato gli ETF spot su Bitcoin, l'autorità coreana di regolamentazione dei titoli ha messo in guardia le imprese locali dall'intermediazione di essi. Tuttavia, in quell'occasione, ha dichiarato di avere in programma di rivedere e aggiornare i provvedimenti relativi all'approvazione degli scambi di ETF spot su Bitcoin negli Stati Uniti.
La Corea del Sud è uno dei principali regolatori dei mercati delle criptovalute nella regione Asia-Pacifico. La nazione ha spesso seguito le orme degli Stati Uniti per ciò che riguarda le normative sulle criptovalute, come il divieto di utilizzare le carte di credito per gli acquisti di criptovalute e la messa al bando dei servizi di crypto-mixing.
Traduzione a cura di Walter Rizzo