I procuratori degli Stati Uniti dovrebbero ritirare l'accusa contro il cofondatore di FTX, Sam Bankman-Fried, relativa al presunto finanziamento illecito di una campagna elettorale.

In una lettera del 26 Luglio indirizzata al Giudice della Corte Distrettuale Lewis Kaplan, il Procuratore degli Stati Uniti Damian Williams ha dichiarato che il Governo è stato informato dalle Bahamas che non hanno accettato di estradare Bankman-Fried per tale accusa, e che quindi i procuratori non la porteranno avanti fino al processo.

"Le Bahamas non intendevano estradare l'imputato per l'accusa di contributi alla campagna elettorale", ha scritto Williams nella lettera. "In linea con gli obblighi del trattato con le Bahamas, il governo non intende procedere per l'accusa di contributi alla campagna elettorale".

Estratto della lettera di William presentata al tribunale per fornire un aggiornamento sull'accusa. Fonte: CourtListener

L'accusa era stata già contestata in precedenza da Bankman-Fried, affermando che era stata formulata dopo il suo accordo di estradizione dalle Bahamas e che violava il trattato tra i due Paesi.

Bankman-Fried deve rispondere di 13 capi d'accusa, otto dei quali sono stati resi noti a Dicembre, compresa l'accusa che il Governo intende ritirare ora. Altri cinque capi d'imputazione sono stati aggiunti successivamente, a Febbraio e Marzo 2023.

Il governo ha diviso i capi d'accusa in processi separati, che si svolgeranno ad Ottobre 2023 e Marzo 2024, dato che i procuratori hanno richiesto una deroga alle autorità delle Bahamas per processare Bankman-Fried per i cinque capi d'accusa aggiuntivi imposti dopo la sua estradizione.

Dopo la revoca dell'accusa, l'ex capo di FTX dovrà affrontare un totale di 12 capi d'imputazione, tra cui varie accuse di frode e associazione a delinquere, riciclaggio di denaro e corruzione di funzionari cinesi. Bankman-Fried si è dichiarato non colpevole di tutto.

Il 26 Luglio, durante un'udienza, i pubblici ministeri hanno chiesto la revoca della cauzione di Bankman-Fried, sostenendo che egli abbia intimidito e cercato di screditare pubblicamente Caroline Ellison, ex CEO di Alameda Research, facendo trapelare i suoi diari privati al New York Times.