Bithumb, il più grande exchange di criptovalute sudcoreano, sembra essere l’obiettivo di nuovi raid della polizia negli uffici di Seoul.

Secondo quanto riferito da Seoul Shinmun, nella giornata del 7 settembre la Seoul Metropolitan Police Agency ha effettuato ulteriori controlli di perquisizione e sequestro nel quartier generale di Bithumb, situato nel distretto di Gangnam.

Un ufficiale di polizia ha affermato che le ultime indagini mirano a ottenere prove supplementari relative alle accuse contro Lee Jung-hoon, presidente del consiglio di amministrazione di Bithumb Korea e Bithumb Holdings.

Come segnalato da Cointelegraph, il dirigente è accusato di frode finanziaria connessa al token BXA. Pubblicizzato come il token nativo di Bithumb, BXA non è mai stato lanciato o quotato. Nella promozione del token BXA, Jung-hoon ha presumibilmente preso parte a una frode su larga scala che ha causato danni agli investitori per 30 miliardi di won (25 milioni di dollari).

I recenti raid della polizia di Seoul sono arrivati pochi giorni dopo le investigazioni iniziali del 2 settembre negli uffici di Bithumb. La società non ha ancora risposto alle richieste di Cointelegraph per confermare o smentire le informazioni.

Oltre alle indagini legate a BXA, di recente Bithumb è stato scosso dalle conseguenze di una violazione di dati risalente al 2017. A inizio settembre 2020, un giudice della Seoul Central District Court ha stabilito che l’exchange è parzialmente responsabile per l’incidente.

Nonostante le notizie, il più grande exchange sudcoreano continua a mantenere la sua posizione sul mercato. Secondo i dati della risorsa di monitoraggio crypto Coin360, l’exchange di criptovalute è ancora la nona piattaforma più grande a livello globale. Al momento della stesura, il volume di trading giornaliero riportato è pari a circa 250 milioni di dollari, diminuito del 2,7% nel corso delle ultime 24 ore.