Hong Nam-Ki, ministro delle finanze sudcoreano, ha annunciato che il Paese imporrà una tassa sulle criptovalute.

Come riportato dal portale d'informazione locale Korea JoongAng Daily, il ministero svelerà ulteriori dettagli sul progetto nel corso delle prossime settimane. In particolare, Hong ha dichiarato:

"[Il governo] ha continuato a riallineare il proprio sistema fiscale così da riflettere i cambiamenti delle condizioni di mercato. Ma sta soprattutto lavorando per perfezionare la propria lista di elementi tassabili e le varie tipologie di imposta."

La proposta iniziale

Già a gennaio il governo sudcoreano pianificava di imporre una tassa del 20% sui redditi generati tramite criptovalute. Al tempo si ipotizzò che, ai fini fiscali, questi guadagni non sarebbero stati considerati plusvalenze bensì "altre entrate": una categoria di reddito che solitamente comprende guadagni ottenuti grazie a lotterie o concorsi.

Da allora il ministero non ha fornito ulteriori informazioni sulla tassazione delle criptovalute in Corea del Sud.

Il caso Bithumb ha spinto il governo a formalizzare la tassazione delle criptovalute

Hong ha inoltre svelato che il governo ha tenuto discussioni e incontri a livello internazionale per realizzare una struttura fiscale dedicata appositamente al settore delle criptovalute.

Ha anche espresso il proprio personale sostegno per tale imposta, sottolineando che potrebbe incrementare le entrate del Paese da parte di società straniere. Ha tuttavia anche ammesso che potrebbe rendere alcune aziende locali soggette a tassazioni estere.

Il desiderio della Corea del Sud di formalizzare una struttura fiscale per il settore delle criptovalute è probabilmente legato a un incidente avvenuto a gennaio di quest'anno: il governo aveva imposto all'exchange Bithumb Korea una tassa di 68 milioni di dollari, ma la compagnia si è rifiutata di pagare perché non esiste nel Paese una legge che regola il trading di criptovalute dal punto di vista fiscale.