Secondo un sondaggio condotto dal Global Blockchain Business Council (GBBC), il 19% degli investitori istituzionali crede di investire con regolarità in asset digitali entro il 2021. I risultati della ricerca sono stati condivisi con Cointelegraph il 14 febbraio.

L'indagine è stata condotta tra dicembre 2018 e gennaio 2019 dalla società di ricerche di mercato PollRight, che ha raccolto le risposte di 71 investitori istituzionali di vari settori, tra cui private equity, hedge fund e fondi pensioni.

Secondo il sondaggio, la crescita dell'industria degli asset digitali può far crescere il mercato delle initial coin offering (ICO), dal momento che il 16% degli intervistati ha dichiarato ha indicato espressamente le ICO come uno dei settori in cui potrebbe investire tra tre anni.

Mentre il 41% ritiene invece che gli investitori istituzionali entreranno nel settore ICO solo tra cinque anni, il 23% ha anche dichiarato di non vedere alcun potenziale di investimento in tale mercato.

Sandra Ro, CEO della GBBC, ha sottolineato nel comunicato stampa che entro il 2027 i cryptoasset e gli asset digitali in generale rappresenteranno almeno il 10% del PIL globale.

Il mese scorso, il GBBC ha pubblicato altri due sondaggi relativi agli investitori istituzionali. Come segnalato il 22 gennaio, una delle indagini ha rilevato che la maggioranza dei direttori aziendali intervistati (63%) ha una scarsa comprensione della tecnologia blockchain.

Il secondo sondaggio del GBBC, invece, ha rilevato che un numero significativo di investitori istituzionali (40%) considera l'invenzione della tecnologia blockchain come la più importante innovazione tecnologica dall'invenzione di Internet.

Intanto, il fondo di gestione patrimoniale Grayscale Investments ha presentato il suo rapporto per il Q4 2018, in cui viene evidenziato che gli investitori istituzionali sono responsabili della maggior parte degli investimenti negli asset digitali, costituendo il 66% di tutti gli investitori.