Secondo quanto recentemente riportato dal Bangkok Post, la polizia thailandese ha arrestato il ventisettenne Jiratpisit "Boom" Jaravijit per aver organizzato una truffa con criptovalute che pare abbia portato al furto di 24 milioni di dollari.

Jiratpisit è soltanto uno dei sette sospettati in questa indagine: anche il fratello e la sorella dell'uomo sono sotto inchiesta. In data 26 luglio, la Corte Penale ha concesso un mandato per il suo arresto in seguito alla denuncia da parte di Aarni Otava Saarimaa, un cittadino finlandese raggirato da tali individui. Jiratpisit è stato anche accusato di riciclaggio di denaro, un crimine che l'uomo nega di aver compiuto.

I truffatori informatici promettevano alle proprie vittime l'acquisto di azioni appartenenti alle aziende che investivano nella criptovaluta Dragon Coin. Gli utenti non hanno tuttavia mai ricevuto i profitti di questi presunti investimenti, o un invito agli incontri tra azionisti. La Divisione per la Soppressione del Crimine ha affermato che i malfattori non facevano altro che convertire in denaro fiat i BTC ricevuti sui propri portafogli.

Questa settimana, la polizia sudcoreana ha fatto irruzione negli uffici di Shinil Group, una compagnia che prometteva di ripagare gli investitori con l'oro recuperato all'interno di Dmitrii Donskoi, un incrociatore russo affondato 113 anni fa. Pare che la campagna di raccolta fondi abbia generato un profitto di ben 60 miliardi di won (53,7 milioni di dollari) grazie ai contributi di circa 100.000 investitori, nonostante non esistesse alcuna prova concreta che all'interno della nave fossero effettivamente presenti oggetti di valore.

Recentemente Trend Micro, azienda operante nel settore della sicurezza informatica, ha scoperto un nuovo malware progettato per attaccare i distributori automatici di BTC. Pare che questo software sia stato sviluppato da un utente "rispettato e consolidato" di un forum sul darknet, e che venga venduto al prezzo di 25.000$.